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Cultura

Il dono di Renzo Piano

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L'architetto Renzo Piano

Oggi, 14 settembre, è il compleanno di Renzo Piano

Difficile non commuoversi ascoltando Renzo Piano (Genova 14.9.1937) alla presentazione del suo progetto-dono per Genova: «Il ponte deve confortare la città, sarà una strana nave che attraversa il Polcevera, sarà di acciaio e di un colore chiaro, vicino al bianco, proprio come fosse una nave. Non una bellezza cosmetica ma essenza, com’è giusto che sia a Genova. Il ponte deve celebrare in modo sottile, ma non retorico, il fatto che la città è stata teatro di una tragedia». Vive a Parigi da dove partono progetti per tutto il mondo. A ogni realizzazione di una sua opera si moltiplica la sua fama e anche se a qualcuno non piace, lui va avanti senza fermarsi mai. Il suo stile “umanistico” ne fa un artista italiano speciale e il Presidente Giorgio Napolitano lo nomina Senatore a Vita. Entrerà a Palazzo Madama l’11 dicembre del 2013 e rinuncerà a ogni compenso.
“Il mio è un mestiere antico come cacciare, pescare, coltivare ed esplorare. Dopo la ricerca del cibo viene la ricerca della dimora. Ad un certo punto, l’uomo, insoddisfatto dei rifugi offerti dalla natura, è diventato architetto”.
Abitavo a Bari al quartiere Poggiofranco, ho visto nascere una sua creatura, giorno dopo giorno e una notte finalmente andammo tutti a vederla illuminata prima dell’inaugurazione. Era lo Stadio San Nicola, da lui stesso battezzato “l’Astronave”. Fu completato in tre anni per “Italia’90”. Capienza di sessantamila spettatori seduti, divisi in ventisei settori completamente autonomi, vie di fuga, zone di raccolta compresi. Non solo bello, ma funzionale e sicuro, esempio indiscusso per future strutture sportive.
“Quando mi chiedono come sarà la città del futuro, io rispondo: spero come quella del passato”.
Lunga vita Senatore, quanto abbiamo ancora bisogno di Lei!

Lo stadio San Nicola di Bari

Lo stadio San Nicola di Bari

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ANTONIO QUAGLIARELLA

Pugliese del ’44, una decina d’anni in ogni provincia e, partendo da Lecce, ha emigrato nel 2003 in Lombardia. Proprio l’anno del grande caldo, con questa regione in testa per il maggior numero di anziani sopravvissuti. Sempre nel campo finanziario, ha smesso (fortunatamente) di dare consigli il 30 aprile del 2013. Servizio militare assolto con gioia e onore nei Parà, la Toscana gli entra nel cuore in quel periodo, era 1968. Non resiste per tanto tempo a niente e a nessuno, quando ha potuto farlo si muove di conseguenza, riconoscendosi il merito di saper vivere con piacere in contesti molto complessi e diversi e questo sin da bambino. Ogni volta prova la stessa sensazione di avere di fronte una vita nuova di zecca da scoprire e questo gli moltiplica le forze. Viene cooptato nel Rotary International e si merita la Paul Harris Fellow, appena prima che istituissero il numero chiuso per i terroni. Questo continuo frazionamento di vita lo porta alla convinzione che l’ultima persona vicina non potrebbe mai avere sottomano una storia completa (quasi) della sua vita. Così comincia a scrivere. Ne fa le spese, di questo fiume di inchiostro, La Rivista Intelligente e la sua “mamma” Giovanna. Essere sé stessi sempre, qualche volta anche juventino, ha un prezzo da pagare. Solo una donna sempre al suo fianco, dai tempi della migrazione e l’accoglienza, continua a fargli sconti e a dargli credito e lui l’ha legata a doppio filo alla sua vita, ormai finalmente stanziale.

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