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Racconti

L’emerotecario

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Custodisco il tempo, il giornale, mia figlia.
Il ’76 si apre col crepuscolo della dittatura in Portogallo mentre in Argentina ne albeggia una nuova.
Il 4 maggio, all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ore 6.25, nasci tu. Due giorni dopo un violentissimo terremoto distrugge il Friuli.
Fotografia in b/n. Tua madre a letto con te in braccio, sorride. Tu stringi il dito di un ragazzo con gli occhialoni neri, sono io. Il Torino vince il campionato. Il 20 e 21 giugno ci sono le elezioni politiche in cui il PCI ottiene il miglior risultato della sua storia.
Fotografia in b/n. Estate, Versilia. Ti stringo al petto ma tu piangi. Spiaggia deserta di mattina presto. Io guardo l’obiettivo smarrito, come se non sapessi tenerti. Il 10 luglio viene assassinato Vittorio Occorsio, il sostituto procuratore che indaga sulla strage di Piazza Fontana.
Fotografia in b/n. Io spingo il tuo passeggino. Davanti, il feretro di tua madre. Il 2 novembre Jimmy Carter, democratico, è il trentanovesimo presidente degli Stati Uniti.
Polaroid, primo giorno di scuola. Fiocco rosa più grande del tuo viso e una cartella colorata. La nonna dietro, lo sguardo di chi si è trovato a crescere un’altra figlia quando non era più il tempo.
Filmino, Prima Comunione. Tu con la coroncina bianca, io con un’orrenda camicia. Mi abbracci, poi scappi, rincorri una farfalla, la nonna ti afferra e ti mette in posa.
Ancora una fotografia a colori. Sei seduta al mio posto in redazione, un sorriso di pochi denti, batti gli indici sulla macchina da scrivere. Intorno subbuglio per il ritrovamento di una coppietta ammazzata a San Casciano, di nuovo il Mostro. Nonna non c’era più, e io non sapevo dove portarti.
C’è una fotografia sul mio comodino, in b/n: tua madre sorride, seduta sul prato con le gambe ripiegate. Non ho foto a colori di tua madre, aveva gli occhi azzurri come i tuoi.
Quegli occhi adesso mi guardano dal televisore. Raccontano una strage di civili in Afghanistan. Dietro di te un cartello in arabo, basse case marroni, pali della luce. Quando restituisci la linea al conduttore io spengo la tv.
Anche oggi stai bene.

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CORRADO VISONE

Ischitano che vive in via del tutto eccezionale. Laureato in teorie e tecniche della parmigiana di melanzane con una tesi sulla “Variante con la provola”. Da giovane ha dilapidato il suo patrimonio genetico, quindi oggi vive con uno stipendio da fame ma comunque riesce a nutrire dei dubbi. Psicologo marittimo che cura le depressioni oceaniche, attore che distrugge teatri a colpi di scena. Famoso per aver vinto la forza di gravità con i bollini dell’Agip. Nel tempo libero scherza col fuoco e riporta leggere ferite ai legittimi proprietari. Svolge anche le seguenti attività. Riceve il giovedì.

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