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Costumi

Mamme bambine e bimbe mamme

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Ore tredici, uscita di un liceo romano, il non plus ultra della severità, dicono. Aspetto la nipote quattordicenne. Sono in anticipo. Osservo gruppetti di mamme over-anta, armate fino ai denti di sigaretta accesa, SUV con motore acceso e voci accesissime. Ignoro le conversazioni e mi focalizzo sulle mises: la reduce dalla palestra in bermuda, canottiera con push-up e sneakers è la più sobria. La modaiola con abbronzatura-Obama, pinocchietti bianchi, camicia pizzosissima stile “viva Maria”, sandali alla schiava con tacco 12 e uno sferragliare di orecchini, collane bracciali freschi di acquisto da sdraio, è la più comune. Quella che “io son bella e me ne vanto” (anche perché ha già fatto amicizia col Botox) ed esibisce le curve procaci attraverso leggings “inghiottiti” e minitop senza spalle – tutto di maglia di seta e senza vergogna – certamente odia il tempo che passa. Sola, in un angolo, quasi fosse un’appestata, l’unica chic: pantaloni di cotone beige, camicia maschile di lino bianco, infradito di cuoio e sacca in tinta. Non un filo di trucco, capelli corti naturali: un’icona di stile in mezzo a fotocopie della peggio Simona Ventura.

Dieci minuti di attesa ed escono le bimbe. Dalle bellissime alle cozzissime, non riesci a distinguere una quattordicenne da una diciottenne perché camminano, parlano, si vestono uguali. La versione più gettonata di teen-ager è in shorts o minigonna inguinali, maglietta a spalle scoperte (meglio una sola, alla Gilda) e converse all stars rosse ai piedi. Seconda classificata, la jeansarola che non rinuncia al suo indumento-cult, ma lo sceglie così stretto ed elastico da rischiare orrende infiammazioni ginecologiche. E sopra il jean-collant? Forse non starebbe male una camicia da uomo tre taglie in più, ma la teen di oggi preferisce esaltarlo con magliette y dai vertiginosi scolli (davanti, dietro, davanti e dietro) e stivali corti e mollicci – a Roma siamo ancora a più 28 gradi. Terza ed ultima “la stracciarola”, ancora blindata nei jeans vita bassa e cavallo al ginocchio, ancorata alla t-shirt con il gilet e alla cintura con le borchie di metallo. Tutte, ma proprio tutte hanno chiome di lunghezze inverosimili, unghie laccate di nero, bordeaux, verde speranza, azzurro manto della Madonna. Roba che a Lady Gaga le scuce un baffo!

ADRIANA MULASSANO

Dopo aver frequentato il Liceo Linguistico Alessandro Manzoni di Milano, si trasferisce a New York, dove incontra il suo maestro, Richard Avedon. Rientrata in Europa, dopo una breve esperienza a Parigi, nella redazione di ELLE, diventa nel 1961 redattrice di Amica, ruolo che abbandonerà nel 1964 per iniziare la collaborazione con il Corriere della Sera, dove resta fino al 1990 con il duplice ruolo di inviata speciale per la moda e redattrice della Terza Pagina. Dal '92 al 2000 lavora presso l'ufficio stampa della Giorgio Armani s.p.a. Poi, stabilitasi a Roma, insegna per cinque anni all'Accademia di Costume e di Moda e dal 2009 è docente di giornalismo di moda presso il corso triennale di Fashion Communication all'Istituto Europeo del Design. Ha pubblicato il libro "I Mass Moda" - Fatti e personaggi dell'Italian look illustrato dai ritratti di Alfa Castaldi con la prefazione di Anna Piaggi.

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