Morire, sì
ma giudiziosamente
un poco tutti i giorni
lentamente
sulla strada sotto casa
che parte e arriva
sempre nello stesso punto
sull’autobus 31 che morde il tuo biglietto
e in piccoli pezzetti rigetta la tua vita
taccheggio per taccheggio
accanitamente.
Poco sopravvive dei sogni a cielo aperto
tra le alte grida delle piazze ed i cantieri
un viaggio lungo tutti i giorni intorno al tempo
quando ti accorgi dopotutto
di continuare a essere ubbidiente
di custodire il vuoto del futuro
e del presente.


ecco!