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Cose d'Irlanda

VENERDì SANTO DI MORTE A DERRY [Cose d’Irlanda #5]

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Derry questa notte. Pazzia assoluta.” Sono le 10 e 56 della notte prima del Venerdì Santo a Derry. Questo l’ultimo Tweet di Lyra Mc Kee, giornalista nordirlandese di 29 anni Dopo pochi minuti sarà in una Land Rover blindata della polizia che correrà verso l’ospedale nel tentativo di salvarle la vita. Morirà poche ore dopo. La pazzia ha fatto una nuova vittima in Nord Irlanda.

Nascere a Belfast come Lyra in una zona chiamata il “murder mile” , il miglio degli assassini, vuol dire crescere sotto i muri, vedendo le camionette blindate, respirando l’odio. Vuol dire per la maggior parte delle persone schierarsi, cattolici o anglicani, repubblicani o unionisti. Lyra era tra quelle che si erano schierate inequivocabilmente, e non solo per formale correttezza politica, per la pace. In uno dei suoi primi scritti “Lettera a me stessa quattordicenne” parlava di diritti delle persone gay e di pace.

La cronaca dei fatti di ieri è semplice. Una manifestazione violenta dei cattolici repubblicani nell’anniversario del Good Friday Agreement, l’accordo del Venerdì Santo, che aveva portato nel 1994 ad una pace, pur labile, nell’Irlanda del Nord. Un trattato mai accettato dall’ala dura dell’IRA. L’ intervento dei blindati della polizia. Gli spari. Lyra che resta a terra. Oggi l’arresto di due persone.

In Irlanda del Nord però oltre ai fatti contano le parole. Conta il fatto che la polizia da subito abbia usato la parola “terroristi”. Conta il fatto che la leader dello Sinn Fein, il partito irlandese, Mary Lou Mc Donald, lasci alla sua vice l’uso della parola “assassinio” e si limiti a parlare della” violenza che si è manifestata la scorsa notte e la perdita della vita”. Assassinio, atto di terrorismo, perdita della vita. Le parole in Irlanda del Nord sono schierato, separano più dei muri.

È un percorso difficile quello della pace in Irlanda nel Nord proprio perché a gestire il processo sono le parti avverse, non coloro che uniscono ma coloro che dividono.

In un suo articolo Lyra aveva scritto “Eravamo la generazione degli accordi del Venerdì Santo, destinati a non assistere mai agli orrori della guerra ma a raccogliere il bottino della pace. Non è mai sembrato che potessimo raccoglierlo”.

Un Venerdì Santo Lyra è morta.

Fulvio Rogantin

 

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FULVIO ROGANTIN

Sono triestino di nascita, dublinese di adozione. L’amore per Joyce nasce quando nel 1993, a Trieste, assisto alla lettura integrale dell’Ulisse, durata circa 30 ore. 4 anni fa mi trasferisco a Dublino per fare l’informatico. Inizio, per passione a fare dei tour Joyce. La mia vita cambia, ora, messa da parte l’informatica se non per alcuni progetti culturali, sono guida nazionale ed è oramai un lavoro a tempo pieno.

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