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Notte insonne

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Il caldo si attacca addosso, una musica lenta e una voce roca vanno in sottofondo. Venti, quaranta, cento persone dormono nei palazzi intorno. Ti conoscono da sempre o da un attimo, sollevano domande sul destino, ti capiscono subito – o si rifiutano di cogliere il senso delle tue parole. Ti incrociano per strada e le riconosci, ti stanno sui nervi o ti inteneriscono; ti salutano con trasporto o ti ignorano. Ti colpiscono per l’eleganza del passo o ti fanno ritrarre per la sgradevolezza. Sono venti, quaranta, cento e anche più e ancora riposano questa notte, come non ci fossero. Nessuna compagnia, al buio, davanti alla finestra spalancata con la luce del monitor a guidare le dita sulla tastiera. A volte sembra di non poter fare a meno di tutta questa vita brulicante, in altri momenti sembra superflua, e il mondo addormentato e silente un posto non così male. Si vede meglio al buio, oppure i pensieri si fanno confusi, di notte. Vai a capire. Provo a dormire.

PAOLA GIANNELLI

Pugliese d’origine, milanese d’adozione, mamma, moglie e blogger (Parla con noi di Repubblica D e Stavo Giusto Pensando) ho sviluppato il mio percorso professionale all'insegna della curiosità e delle nuove opportunità. Ho iniziato la mia carriera come ricercatrice economica nel settore dell’economia agroalimentare presso il centro studi Nomisma subito dopo il conseguimento del master in International business administration negli Stati Uniti, per poi approdare alla consulenza direzionale di tipo strategico in CAP GEMINI Ernst & Young. Sono ora consulente indipendente, specialista in internazionalizzazione delle imprese del Made in Italy sui mercati esteri, asiatici in particolar in particolar modo, e annovero un passato da globe trotter per necessità (dagli Stati Uniti, Brasile e Argentina, alla maggior parte dei Paesi del Sud-est asiatico, passando per l’Europa). Precocemente attratta dalla scrittura che mi ha portata a buttare giù appunti e storie sui supporti più disparati (dagli scontrini del supermercato, ai sacchetti del pane, al palmo delle mani). Negli ultimi anni ho sviluppato una seconda focalizzazione professionale partita con l’adesione al progetto di Ellerì.

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