Odi et amo, l’eterno conflitto interiore che ritrovo nel momento stesso in cui mi accingo ad aprire Facebook.
Vi siete mai chiesti cosa rappresenta per voi questa sfilata di volti e nomi? Io me lo domando ogni qualvolta l’algoritmo mi mostra qualcuno che potrei conoscere.
Sono presente su questa giostra social da circa 16 anni. Andare a vedere le novità è diventata una routine giornaliera, come prendere il caffè. Quasi quasi se non si dà una sbirciatina si ha un senso di non appartenenza; praticamente è in atto una vera e propria dipendenza.
“Smetto quando voglio”, oltre ad essere il titolo di un simpatico film, è il mantra che ci ripetiamo tutti, ma secondo me ci siamo ormai dentro fino al collo.
La genialata di Zuckerberg per rimorchiare al College ci ha stravolto la vita. Anzi ad alcuni l’ha proprio cambiata! Siamo tanti piccoli robot legati ad altri robot, che sbirciano ciò che fai, dove sei stato, cosa hai mangiato, con chi sei stato e l’aberrazione sta nel fatto che ne siamo consapevoli e ci fa anche piacere condividere.
Ci aiuta a vincere la solitudine, insieme al televisore sempre acceso, se poi non hai nemmeno un cane, quale migliore antidoto?
Possiamo conoscere, scambiare opinioni, scrivere, leggere, pubblicare, fare pubblicità, vendere, ci sono gruppi per tutti.
Se poco poco pronunci la parola single ecco che ti appare la sorridente faccia abbronzata del collega (pluridivorziato), ancora belloccio, che, arrivato finalmente alla pensione, organizza gite in catamarano alle Isole Pontine.
I primi tempi con curiosità certosina ci siamo assicurati l’amicizia delle nostre più care conoscenze. Questa funzione è stata per me la spinta ad entrare in Facebook, era fantastica la possibilità di ritrovare persone importanti della mia vita che per lungo tempo erano sparite dai radar. Anche se, pensandoci bene, le relazioni di parentela stretta o di vera amicizia non dovrebbero aver bisogno dei social per restare salde, sappiamo però che la vita è fatta ad onde e spesso spariglia le carte.
Così adesso siete tutti lì, vi tengo d’occhio, non potete più sfuggirmi, non posso più perdervi!
In ordine temporale siete tutti tasselli del grande puzzle che è la mia esistenza, le mie relazioni intessute in più di 60 anni, sono lì, palpabili: la famiglia, le amicizie i sentimenti, il lavoro, i viaggi.
Aprire Facebook equivale ancora ad aprire l’album dei ricordi ma con in più la possibilità di avventurarsi in mondi sconosciuti ed avvicinarsi ad altri esseri pensanti, di cui ancora sento la necessità.
Perciò mi raccomando, non perdiamoci di vista!
Parole sante!
Infatti non ho mai avuto facebook.
Ma Instagram e tiktok sì 🤭🤗🫣🥰🥰🥰
Beautifully said ❣️❣️❣️
Brava Marila! A proposito, a luglio vado con amici in barca a vela, Ponza e Palmarola. Che fai, vieni?