Regione Lazio in gita nipponica

Il Giappone che non ti aspetti, l’Italia che purtroppo ti aspetti.

È tempo di gite scolastiche, lo sappiamo. Per le famiglie, oggi più che mai, si tratta di un esborso non indifferente. Chi ha in casa un paio di figlioli in età scolare deve mettere in conto almeno trecento euro (che salgono a più di seicento se i pargoli frequentano, magari, gli ultimi anni delle superiori). Ma finalmente, anche per questa piaga esiste un rimedio. È sufficiente, a quanto dicono le cronache, inserirsi nella delegazione della Regione Lazio che è appena tornata da una simpatica scampagnata in Oriente.
Un gruppo di amiconi (senza distinzione di partito: o Francia o Spagna… con quel che segue) che trovano il tempo e i mezzi economici per passare, assieme, una settimana da raccontare. La compagnia è davvero folta, si parla di 60 persone (!?) e in fondo, si sa, vale la regola: “più siamo più casino facciamo”. Certo, non puoi sceglierti la meta perché l’Amministrazione regionale ha deciso di partecipare all’Expo di Osaka, in Giappone, che tutto sommato appare palcoscenico dignitoso (meglio di due giorni a Rocca Cannuccia). Perché una delegazione regionale debba partecipare a titolo personale ad una tale manifestazione internazionale non s’ha da sapere con precisione, ma che importa? In fondo, lo fanno tutti. Si parte in comitiva, come se la propria Regione rappresentasse l’intera Nazione e poi, una volta arrivati, si giocano le solite carte: mozzarella di bufala, bottiglie di vino, qualche testa etrusca… Insomma, la classica chincaglieria degli Ambasciatori del Made in Italy, anzi, in questo caso, della “maggica Roma”.
Le spese, del resto, rivelano esattamente quale livello culturale e promozionale ci si porta dietro. Ad esempio, 67.000 euro per le prestazioni di un Videomaker. E qui, considerata la cifra, ci si aspetterebbe quanto meno la firma di un Sorrentino o di un Garrone. Del resto, tolte le spese vive e ipotizzando 6 giorni di riprese e 4 di post produzione, parliamo di seimila euro al giorno. Certo, i piccoli imprevisti non sono mancati.
Bisognerebbe un po’ bacchettare gli organizzatori della scampagnata, perché i loro colleghi professori, prima di partire per Rocca Cannuccia, sono abituati a verificare le disponibilità ricettive della zona. Quelli della Regione Lazio, no. D’altra parte, si va ad Osaka: vuoi che a Osaka non ci sia un alberghetto in grado di accogliere d’emblée una sessantina di politici italiani? No, non c’è; e questo dimostra tra l’altro che la delegazione della Regione Lazio è la più numerosa dell’orbe terracqueo.
A essere sinceri, qui abbiamo mentito. Una pensioncina raffazzonata alla fine si è dichiarata disponibile ad allestire posti letto a sufficienza. Certo, si tratta del St. Regis Hotel, un 5 stelle super lusso con camere fino a 900 euro a notte, e allora ci si deve adattare. L’importante è che non sia troppo lontano dall’Expo, ma nel caso, sono pronte delle simpatiche video guide al modico costo di 16.000 euro. Serviranno dei trolley? No, non stare a portare il tuo! Li compriamo tutti nuovi nuovi, senza badare al prezzo (18.300 euro: chi più spende meno spende, ricordalo!).
Cosa ci metti nel trolley? Per esempio, qualche simpatico gadget: tappetini per mouse, portapenne, shopper per qualche acquisto… I soliti raccoglipolvere, insomma, ma al costo di 6.000 euro. O magari, ci si infila un po’ di cancelleria. Puta caso che mentre sei in albergo ti venga voglia di scrivere la storia mondiale della numismatica; ebbene, un po’ di carta e qualche penna non mancheranno: 5800 euro e ti togli la paura. Serve un Architetto? “Come, un Architetto?”. Eh, un Architetto, un Architetto. Metti che ti ritrovi a Osaka e ti serve improvvisamente un Architetto: hai voglia a cercarne uno su quelle guide telefoniche piene di geroglifici strani! Meglio portarlo da casa, non si sa mai. 27.000 euro e non ci pensi più.
Una serata a teatro? 17.000 euro (ma per 20.000 non ti viene direttamente Lang Lang a suonare a casa?)
Insomma, facciamola breve: il costo totale della gita scolastica si aggira intorno a 1.800.000 euro (dicesi un milione e ottocento mila euro). Il Preside è d’accordissimo: c’è anche lui, nella delegazione.
A puro titolo di curiosità, la prima spedizione di Colombo nelle “Americhe” si stima che costò, in moneta attuale, intorno ai 900.000 euro, per una durata di circa 116 giorni.
Allora, li hai presentati questi due pargoli alle elezioni regionali? No? Eh, ma allora ti meriti proprio Rocca Cannuccia!

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