Il diario di un ragazzo speciale. Ovvero, tra privilegio e persecuzione.
Un impatto improvviso, un cambiamento di mondo. Da una Torino laicissima, colta, benestante, industriale, tranquilla, ecco la fuga improvvisa in Svizzera, per ragioni razziali, nel diario di un bambino, che, pur essendo di discendenza ebraica, con la madre cattolica era abituato a festeggiare il Natale e la Pasqua, frequentava la Messa, e si comunicava con regolarità.
Dal 1943 al 1945 Franco Debenedetti testimonia della sua vita tra i dieci e i dodici anni, in paese straniero, con una lingua sconosciuta, il tedesco. Si tratta di una formazione straordinaria, pur nella sua regolarità ricercata e raggiunta, che si svolge in un racconto minuzioso e attento, e insieme intriso di infantile meraviglia. Sono pagine scritte in una candida calligrafia, con acclusi i biglietti del treno all’inizio dell’inconsueto viaggio, insieme a mamma papà e fratellino: via verso Milano, poi Como e poi oltre le montagne, e poi fino al paese che li accoglie.
Tutto è qui conservato e ordinato giorno dopo giorno, con preziose fotografie e testimonianze, in fila, anche, e persino, all’ingiallita carta velina di una banca che garantì la salvezza dei beni. Con la cura precisa di un bravo ragazzo intelligente e studioso, con attenzione e passione.
Partiamo dall’esplodere della tragedia, con parenti e amici travolti e assassinati nella macchina nazista – all’arrivo in un paese che regala un’altra vita, con un’altra lingua, il tedesco, che qui gli viene insegnata da Adrienne, fantasiosa amica di famiglia, attraverso una tecnica tutta speciale – e appresa in tutta fretta, per potergli permettere di frequentare subito il ginnasio a Lucerna.
Ci si può perdere e ritrovare in queste 287 pagine ricche di particolari – possiamo immergerci in una pienezza di vita, tra speranze e paure – mentre oltre le Alpi si svolge la Guerra. Ecco, ora mi fermo: vi invito a compiere di persona il viaggio del piccolo Franco, leggere le sue parole, studiare le foto, le carte geografiche, ogni appunto, ogni particolare. Vi invito a condividere le ingenue riflessioni e le puntigliose descrizioni. A essere nel suo cuore, nella sua mente, crescere con lui fino alla fine dell’incubo, e persino oltre lo strano episodio in bus “la prima cosa che mi è successa appena rientrato in Italia”. Già.
Oltre lo aspettano il ritorno alla vita consueta, la scuola, il suo mondo, e la fabbrica di famiglia che vive e cresce.
E ora, infine, lui, a noi si racconta.
Il volume Due lingue, due vite di Franco Debenedetti sarà presentato a Roma mercoledì 12 marzo 2025 alle ore 18:00 – Palazzo Besso – Largo di Torre Argentina, 11. Introduce e coordina Mattia Feltri – Intervengono, con l’autore Barbara Palombelli e Giovanni Orsina
PS = Per apprezzare meglio le immagini si consiglia di usare uno strumento con schermo grande. Il cellulare ha i suoi limiti.
Interessante! Storia non conosciuta ma comune a altri ebrei che sono riusciti a scampare all’errore del nazismo-fascismo!
Chi è a Roma vada alla presentazione sarà emozionante incontrare l’autore.
Non mancherò!
io ci vado! Mi sono intenerita leggendolo