Riecco Mandelli – Missione in Trentino

Rieccolo il commissario Mario Mandelli, con la sua flemma, l’ironia, il suo fiuto impagabile.
In una Milano gelida e nevosa si aggira un killer, non spietato, spietatissimo, che fa scempio delle vittime versando litri di sangue e non lasciando neanche una traccia – a parte un quadretto con una delicatissima e introvabile rosa bianca.
Affiancato dall’ispettore Antonio Casalegno, figo spaziale, con cui si stuzzica in continuazione ma che apprezza tra sé e sé, il commissario cerca un indizio, qualcosa da cui dipanare quel guazzabuglio ma un improvviso richiamo da parte dei superiori lo obbliga a recarsi in Trentino (in Val di Fassa) per occuparsi di un caso occorso dieci anni prima. Costretto ad abbandonare il caso, Mandelli affida il caso alla vice-ispettrice Caterina Dei Cas, umorale valtellinese al settimo mese di gravidanza e compagna di Casalegno.
Vestiti come se andassero a una gita fuori porta il duo Mandelli-Casalegno incontra l’ispettore Thun, discendente di una nobile famiglia locale che oltre a fornire loro un attrezzatura adeguata alle temperature montane, li ragguaglia sulla storia di cui dovranno occuparsi. Un potente senatore della zona, ormai in fin di vita, vuole far luce sulla morte del figlio avvenuta in strane circostanze molto tempo prima. La coppia di sbirri, sempre in contatto con i colleghi milanesi, cerca di arrivare a un nocciolo che li porti a scoprire la verità. Tra impervie scalate sulle cime dei monti innevati, slavine, riti satanici, vendette e rancori mai sopiti, il mistero sepolto per il volere di tante comparse finalmente si svela.
Gian Andrea Cerone, savonese, milanese di adozione, firma il suo quarto romanzo (qui la recensione de “Il trattamento del silenzio” ) dedicato alla Unità di Analisi del Crimine Violento, una squadra scombinata a volte ma compatta nell’avversare il male che attraversa tutti i gangli della società, anche i meno sospettabili. Con una prosa scorrevole ma accurata, Cerone ci accompagna in una storia ritmata, appassionante, che vorresti non finisse mai. In attesa del prossimo round, godiamoci questa.

Gian Andrea Cerone – La curva dell’oblio – Guanda 2025

 

 

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