Romanzo d’appendice – 10

ALL TOGETHER NOW

Ed ecco, qui di seguito in corsivo, nero su bianco, le prime righe di una sceneggiatura: quella di Gualtiero e Zippo:

Londra, realtà esterno giorno 2015.
Un’auto gira senza fretta per le vie del centro di Londra. Alla guida, un uomo anziano ma giovanile, molto somigliante a Paul McCartney. L’auto si ferma ad un passaggio pedonale, in Abbey Road, per far attraversare dei pedoni, poi prosegue verso la periferia. Scorrono i titoli di testa, mentre l’auto imbocca una strada ormai decisamente di campagna.
“Mi piace. Mi piace. Mi piace. Me lo vedo , ce l’ho davanti. Paul che guida in questa campagna pazzesca, verde, verdissima, inglese proprio. Poi devo dire che l’idea di farlo passare a Abbey Road è geniale, te darei un bacio.”“ Ora che rileggo invece stavo pensando di toglierla. Troppo scontata, banale. Non so come ho fatto a immaginare una stronzata simile.”“Io a te proprio non ti capisco. Giuro.”
Sussex, iperrealtà interno giorno 2015.
La macchina da presa sorvola la campagna inglese soffermandosi su un’ antica magione . All’interno della villa, molto old english style, sono riunite alcune persone. E’ la villa di George Martin , produttore , amico e figura storicamente determinante per la carriera del gruppo musicale più famoso di tutti i tempi. Inizia la serata impossibile, il sogno di tanti appassionati beatlemaniaci di tutto il mondo.La scena ha caratteristiche di realtà, ma con dettagli cromaticamente stranianti: il cielo che si intravede dalle alte finestre, per esempio, è arancione con uno strano effetto “marmellata”.

“La marmellata è da Oscar. Da Oscar, Gualtiero. Io mi levo il cappello, mi scappello, quello che vuoi. Ma come ti vengono.”
“I Beatles sono soprattutto musicisti. Grandi musicisti. Hanno scritto grandi canzoni. Per questo stiamo qui a scrivere di loro. Perciò pensare un po’ alle canzoni mi pare il minimo.”
“Occhei. Però mi sembra che abbiamo cominciato bene, direi”
“ Sissì”
“Che c’è, non sei convinto”
“No, no”
“Aho, che palle. Esprimiti, dì qualcosa di sinistra, di destra, dì qualcosa, cazzo”“E’ che ti vedo troppo entusiasta. Abbiamo scritto mezza pagina, è tutto ancora da fare.

Sussex, iperrealtà, esterno pomeriggio.
Nel salone, insieme al padrone di casa, ci sono quattro persone. Un giro di PP ci mostra i loro volti: sono uomini piuttosto anziani: uno ha capelli a spazzola e occhiali scuri, un altro il volto scavato, capelli e barba piuttosto lunghi. C’è poi un uomo dai capelli visibilmente tinti di un rossiccio scuro, vestito con ricercatezza casual.
Infine, un ultimo personaggio. Un uomo più giovane, sulla quarantina, con lunghicapelli, basette e occhialini di metallo.

“Un momento, un momento. Qua manca Epstein. Ti sei scordato Epstein.
“Non mi sono scordato niente. Ho pensato che non era il caso che fosse presente, semplicemente.”
“E non va bene. Mi meraviglio, esimio. Epstein è fondamentale. Non solo per il suo ruolo diciamo tecnico, ma soprattutto perchè ci permetterà di parlare di un grande argomento: l’omosessualità latente di John.”
Gualtiero è colpito.
“Zippo, certe volte ti sottovaluto. Hai ragione da vendere.”
“C’ho ragione sì. E ti dirò di più: noi lo facciamo comparire vestito da donna. Come la regina Elisabetta, con un bel tailleur verde. Sai che cazzotto in faccia per glispettatori. O no?”
“Sono sempre più ammirato.”

Sussex, iperrealtà, esterno pomeriggio.
Un po’ defilata rispetto ai cinque, c’è una signora piuttosto attempata, elegante nel suo completo verde pisello. La mdp si avvicina, rivelandone le fattezze maschili inequivocabilmente somiglianti a quelle di Brian Epstein.
Il padrone di casa prende la parola, vuole spiegare ai presenti il motivo di questa riunione straordinaria.
“E’ un bel po’ che non ci si vede eh, ragazzi? Immagino che tutti noi vorremmo parlare di tante altre cose, in questa occasione. Ma ciò che è successo a Londra pochi giorni fa (Scorre un filmato di Westminster Abbey, distrutta da un gravissimo attentato terroristico) ha spinto la politica mondiale a organizzare un concerto, con la presenza straordinaria dei Beatles. I grandi capi del mondo occidentale si sono riuniti. E mi hanno chiesto di fare L’IMPOSSIBILE. Come vedete, dal momento che, da chissà dove, siete riusciti ad arrivare fin qui, grazie a Dio ce l’ho fatta. “  (Continua)

Per leggere la puntata precedente clicca qui
Per risalire alla prima puntata clicca qui

5 commenti su “Romanzo d’appendice – 10”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto