Londra, 30 gennaio 1969
Sulla terrazza, l’unica cosa che appare invariata nel corso di sei, sette incredibili anni, è la postura sul palco dei quattro musicisti che hanno fatto la storia. Da sinistra, ecco Paul, padrone di sé per una vita intera. Gamba sinistra in avanti a battere il tempo, se serve, schiena dritta e occhi dritti verso il pubblico, ci sia o non ci sia.
Una struttura portante indistruttibile. Completo nero.
Dietro, come sempre, la macchina del ritmo, il clown triste, il fool scespiriano. Mai scomposto, complemento d’arredo indispensabile al funzionamento dell’ architettura perfetta. Ringo, la precisione al servizio del genio. Impermeabile rosso.
Irriconoscibile, trasformato, trasfigurato. Provate a riguardare le immagini di un concerto del ’65, magari quello al teatro Adriano di Roma. Impegnato in un compito diverso dal solito, fa la chitarra solista, squassato dal vento gelido di Londra, John lo riconosci da quelle gambe piazzate a pantografo, dalla chitarra imbracciata in orizzontale, dal sorriso alieno, felice di esserci ma che sia l’ ultima volta. Perché lui fuggirà via, con quella donna che ora lo guarda impassibile, come una madre che sorveglia il suo bambino. Pelliccia.
Last but not least, l’ incompreso. Soave e caustico, melodioso e indispensabile come la linea aerodinamica in una macchina da corsa. Defilato, spalle incassate, gambe scheletriche e aria scanzonata, meditativa ma decisa, George pensa anche lui a un futuro finalmente da uomo libero. Pantaloni verdi.
Intorno, gli amici di sempre. Billy Preston ci dà dentro alla tastiera, Mal Evans fa il suo lavoro di gigante tuttofare, pronto a parlamentare coi bobbies mandati dai soliti benpensanti, Maureen accanto a Yoko, i tecnici. Una signora che sembra proprio la costumista della foto ad Abbey Road.
Sotto, in strada, nasi in aria, reazioni contenute. Sembrano i Beatles! Ma no, è impossibile. Ma sì, ti dico. Vabbè andiamo, che è tardi.
E su questo terreno, a Joe Cavagnaro non gli si può dire nulla!!
Di terreni ne ho altri 150!
Sono un latifondista.