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Manuale di sopravvivenza

Settembre al Lido di Venezia

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Immagine dell'Autrice

Mance non me ne lascia più nessuno, de ‘sti tempi. Io lo metto il mio nome in bella vista sul cartellino: “La pulizia di questa camera è affidata a: IRIS” ma niente, nisba, niet.
Iris mi chiamo, come quella di Mascagni. Mia mamma era appassionata, la nonna mi ha raccontato che voleva diventare una cantante. Sono nata che aveva diciassette anni, mio papà era già sparito, e ciao.
Mia mamma era bellissima, aveva le sopracciglia ad ala di gabbiano, come Liz Teilor. E’ morta in una settimana, io avevo quattro anni. Son cresciuta con la nonna, che si chiama Margherita come la regina, perché sua papà era monarchico.
La nonna è rimasta anche lei subito senza marito, perché mentre partoriva lui era già andato. Faceva l’attore. Diceva che era figlio del vento. Così quando a quindici anni son rimasta incinta anch’io, la nonna si è messa a ridere e ha detto: “Ma xe ‘na condana!”
Invece è nata Stella, che si chiama Stella perché el nome me piasèva, e basta. Mi sarebbe piaciuto recitare, ma soldi per la scuola non ce n’erano e allora mi son trovata ‘sto lavoro qua. A far ‘na stanza ci metto mezz’ora. Mi piace tanto vedere come vivono le persone che vengono in hotel, che viaggiano. Che girano il mondo, insomma. Come in un film.
Una volta c’era un arabo ricco, ma ricco… aveva delle palandrane lunghe fin per terra e la moglie, l’ho visto io in armadio, aveva un taièr con l’etichetta mesòn scianèl. Oh, ma quando ti capita di vedere DAVVERO una che ha un vestito di scianèl? Eppoi vedi tante robe belle, di lusso dico: Non tocco mica niente, eh, ma mi piace immaginare di esserci io, là, a far la gran signora.
Quando il vassoio della colazione resta in camera, le marmellatine avanzate le porto a casa. Prendo anche qualche sciampetto, ogni tanto. De quei doparài par metà, se intende. Che da ridere: Stella credeva che lavorassi in un posto dove era tutto piccolo. Tipo la casa dei sette nani, per dire.
Insomma non mi lamento, perché sul lavoro non mi annoio. Penso di essere un’attrice che gira il mondo e il mio carrello con le lenzuola pulite e le robe per il bagno faccio finta che sia il mio bagaglio personale, come una star. Come Madonna.
D’estate la domenica andiamo sempre al Lido. In settembre, con la nonna, stiamo sempre attente perché ci sono gli attori: gò visto Riccardo Scamarcio, De Sica… però gli americani i me piase de più, non so, sarà che non capisco la lingua, ma i me pàr ancora più bèi! Stella invece disegna sempre. Forse diventerà una pittrice famosa. E’ bellissima. La nonna dice che somiglia alla mamma, ma anche a me, e a lei.
Poi ea me dise, ridendo: “Sperèmo ben de no esser già nonne fra diese anni!”

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