-Ciao ciao bambina, un bacio ancora / e poi per sempre ti perderò (clicca qui)
-Ti piace questa canzone ?
-Sì, soprattutto come la canta Renzo Arbore
-Come mai?
-Imprime un andamento blues, conferisce una tristezza profonda a quei versi. Modugno li annotò su un taccuino alla stazione di Pittsburgh in Pennsylvania, mentre assisteva all’abbraccio di addio di due fidanzati sotto la pioggia. Quando tornò in Italia, chiese a Dino Verde di aiutarlo a scrivere il testo definitivo della canzone. Ogni volta che li sento una tristezza indefinita mi pervade.
-Cosa trovi in questi versi di così particolare?
-La sottile linea di confine che separa l’aver voluto bene a una persona e la consapevolezza che per sempre il sentimento lentamente scomparirà.
-C’è chi dimentica e chi ricorda. È sempre stato così e sempre sarà.
-Pensi che siano più le persone che dimenticano o quelle che ricordano?
-Non so. So però che chi ama profondamente, non si darà mai pace.
-“Non dimenticar” in effetti è uno dei versi più ricorrenti nelle canzoni d’amore. L’essere dimenticato è quanto di più tremendo possa accadere.
-Eppure è la norma. Oggi c’è chi ti cancella dai contatti e, se mandi un messaggio, ti chiede chi sei?
-Sì, ma non è quello che mi colpisce nel verso di Modugno.
-Cosa allora?
-Quando dice: un bacio ancora.
-Perché?
-In certi addii, si vive una fine, l’addio come una morte simbolica. Un prima e un dopo che non si ricongiungeranno mai. E quel “un bacio ancora” suona come un argine fragile, un gesto d’amore che cerca di fermare l’inferno che arriva. Vengono in mente certi versi di Emily Dickinson: “Separarsi è tutto ciò che sappiamo del paradiso, E tutto ciò che ci serve dell’inferno.”
-Puoi spiegarti meglio?
– Un addio contiene in sé la nostalgia del bene perduto (il paradiso) e il tormento della perdita irreparabile (l’inferno).

Il 45 giri di Domenico Modugno
Domenico Modugno Emily Dickinson Separazioni
tenero romantico bellissimo
vero!
Bel testo, romantico, amaro, e disgraziatamente realista