Un etto di felicità

Buongiorno, vorrei un etto di felicità, sottile, se possibile.
Mi dispiace signora ma oggi come oggi non è disponibile.
Abbiamo a buon prezzo un po’ di sicumera, è un prodotto dop, di facile assimilazione.
No, no, grazie. Mio marito se la compra da solo
Allora ci sarebbe un po’ di ferocia. Non è per tutti, ma può dare alte soddisfazioni.
No, a quella roba ci pensa mio figlio, si è comprato anche un serramanico nuovo, vedesse che cura se ne prende!
Beh, allora visto che ha dei gusti così vari in famiglia ci sarebbero delle menzogne condite perfettamente con un filo di bullismo, faccio due etti?
Massì, a me e a Carolina, la maggiore, aiuta a combattere l’inappetenza.
Ho qualcosa anche per il piccolino che ha seduto sul carrello, una bella ciotolina di speranza perdute, viene dall’est, sembra che le popolazioni slave ne vadano ghiotte. Le dò un assaggio gratis.

4 commenti su “Un etto di felicità”

  1. Patrizia Tenda

    Forse la felicità si può pesare a etti. Anche la cattiveria? Magari a chili?
    Pazzesco dialogo ironico eppure così vero! Il meglio di Rita Tagnani🤩

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