Un gesuita ischitano del Seicento

Il “cunto” La Gatta Cenerentola di Giovanbattista Basile termina con la frase: Pazzo è chi contrasta co le stelle.
Franco Di Meglio, un “giovane” ischitano di 75 anni alla sua opera prima, prende quella frase a titolo del suo lavoro. Descrive in forma romanzata, ma con grande precisione ed accuratezza nella collocazione storica, la vita di un giovanissimo ischitano del XVII secolo che, nato figlio di pescatori e quindi destinato ad una vita misera, viene invece indirizzato da un prete, che intravede le sue grandi potenzialità, alla vita sacerdotale.
Jacovo diventerà quindi un gesuita e vivrà a Napoli e a lungo come missionario in terre lontane dall’Italia. Parallelamente alla sua missione sacerdotale Jacovo vive un sentimento non ben definito (amore? amicizia affettuosa? stima reciproca?) per una Dama (Costanza) alla quale scrive (ma non spedisce mai) lunghe ed appassionate lettere.
Alternando un italiano perfetto ad un dialetto napoletano antico e accurato, l’autore descrive una Napoli del seicento povera e affascinante e la vita tra popoli indigeni da convertire. La lettura scorre veloce e gradevole; qualche difficoltà, naturalmente, nelle descrizioni e nei dialoghi in dialetto stretto, per i lettori non padroni del napoletano. Tuttavia il glossario allegato aiuta a capire le parole più difficili.
Insomma una via di mezzo tra il romanzo storico e quello di formazione.
L’opera è segnalata nella selezione della XXXVII edizione del Premio Italo Calvino (Scrittori esordienti) con la seguente motivazione: “Per la sapiente costruzione – grazie ad un ricco italiano e a un vivace dialetto – di un romanzo storico seicentesco tra Napoli e il Paraguay, protagonista un gesuita libertario e innamorato”

Franco Di Meglio Pazzo è chi contrasta co le stelle – ed. ER 2025

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