Gent.mo editore,
Con la presente le allego di nuovo copia autenticata del mio romanzo Vita di me stesso (un’autobiografia non autorizzata), autofiction vintage pop che come potrà evincere anche dalla sinossi, è un mio romanzo che parla del rapporto tra Ego, Es e Super Io nell’artista contemporaneo, in particolare nello scrittore(1).
Le allego nuova copia consapevole che, a causa delle incredibili coincidenze che hanno prodotto, nell’arco di questi ultimi quattro anni, errori delle poste, smarrimento dati e giochi di potere all’interno della vostra casa editrice, è stato impossibilitato a comunicarMi il suo interesse per il Mio lavoro. Una piaga, quella dei giochi di potere all’interno delle case editrici, di cui fin troppo spesso si sottovaluta la portata, e che sto trattando nel mio prossimo romanzo: a riguardo, se è interessato a una anticipazione, non esiti a contattarMi. Il titolo provvisorio, certo che la stuzzicherà è Inchiesta sui giochi di potere all’interno delle case editrici (una storia vera).
Prima di salutarla, una curiosità: il vostro capo ufficio stampa, quel Ludovico Terlizzi da Me incontrato il mese scorso alla Fiera dell’editoria di Monte Silvano, lavora ancora per voi? Se è così, ne approfitto per dirgli che non ce l’ho con lui per le cose che ha detto sul mio manoscritto, né per le battute un po’ pesanti. Lì per lì non avevo capito stesse scherzando, anche se era ovvio: è impossibile che voi abbiate appeso nei vostri uffici fotocopie delle Mie vecchie lettere per divertirvi alle Mie spalle nei momenti di relax, perché ciò significherebbe che avete letto anche le copie del manoscritto ad esse allegato, ma non avendo mai ricevuto risposta, ciò non può essere vero. Mi scuso anche per l’incomprensione con il Terlizzi, sebbene, in effetti, non avendo tirato io il primo pugno non sarei tenuto a farlo. Ma, come si suol dire, non difetto di noblesse oblige.
Distinti saluti,
Corrado
* (1) L’artista in questione, a scanso di equivoci, sono io.