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WE SHALL OVERCOME

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Sono tante le storie sull’origine di questa canzone. Una ci rimanda alla melodia dello spiritual “No More Auction Block for me”, non mettetemi più all’asta. Alan Lomax racconta che veniva cantato nell’ Ottocento lungo una rete segreta di strade, disseminate di case di accoglienza, che portavano in Canada, dove si rifugiavano gli afroamericani in fuga, provenienti dagli Stati schiavisti. L’auction block era la piattaforma su cui lo schiavo nero veniva fatto salire, affinché l’acquirente potesse visionare meglio la merce che comprava. Altre ci conducono alle parole del gospel “I’ll overcome some day” di Tindley, altre ancora alla melodia “Prayer of the Sicilian Mariners”. La genesi del testo fu complessa, vi contribuirono, in tempi diversi e, ciascuno a suo modo, Seeger, Hamilton, Simmons, Horton, e Carawan. Il brano diventò inizialmente un inno dei sindacati afro-americani nel sud degli Stati Uniti. Quando poi fu incisa da Joan Baez, la canzone prese il volo e per tutta la seconda metà del Novecento è stata il simbolo della lotta al razzismo. “We shall overcome”, vinceremo, “we shall live in peace”, vivremo in pace, ma quel giorno fatica ad arrivare: Minneapolis brucia, in Europa i gommoni affondano.
Video
No more auction block for me: https://www.youtube.com/watch?v=SfbpsmbxE2c
Approfondimenti.
Canzoni contro la guerra. We shall overcome: https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=1075
Alessandro Portelli: we shall overcome, storia di una canzone: https://www.ildialogo.org/musica/weshallovercame05062006.htm
Morto Guy Carawan, negli anni 60 consegnò “We Shall Overcome” alla sua generazione: https://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2015/05/08/news/morto_carawan_we_shall_overcome-113904531/
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ROBERTO CALVINO

Ha conseguito la laurea in lettere moderne, discutendo una tesi in storia della critica d’arte con Maria Luisa Dalai Emiliani. Ha collaborato con Roberto Leydi e Michele Straniero su temi riguardanti la cultura delle classi subalterne. E’ stato corrispondente dall’Italia per “La strada”, rivista pubblicata in Olanda. E’ stato docente di lettere nella scuola secondaria. Principali mostre a cui ha partecipato con lo pseudonimo di Felix Danton o con il proprio nome: Echi Urbani, Amarillo Art Gallery Reggio Emilia 2009; Immagina Arte. Reggio Emilia, 2009; San Quirico D’Orcia. Palazzo Chigi. Demone a ciascuno il suo sogno, 2010; Cortecce e Simmetrie. Sestante, Gallarate 2011; Carù. Parole suoni immagini. Riflettere. Sacrestia della chiesa monumentale di San Marco, Milano, 2012; Rive gauche/ droit en Anniviers, Festival dédié à la photographie d'auteur et de montagne. Grimentz, 2012; Da legno a segno " Spazio Ostini, Cuirone, 2014; 15 ème festival européen de la photo de nu, " Corps et texte ", Arles, 2015; Dalle parole alle immagini, dalle immagini alle parole, Gallarate, spazio Carù Museo Maga, 2017.

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