Gli scrittori confinano:
– a nord, con i ghiacci dell’Artide, buoni per l’avventura
– a sud, con i Sargassi, che sono sempre ispirati e inclinano tanto all’abbandono
– a est, con il rimpianto: motivo assai praticato da molti poeti
– a ovest, col mondo nuovo, che speriamo non sia quello che ha scoperto Colombo ma il futuro che deve ancora venire. Ah, dimenticavo un dettaglio:
ogni scrittore, gente modesta, mai presuntuosa, è comunque al centro del mondo che con il suo io perennemente coincide e non confina con nulla, perché smisurato.