Passeggiata napoletana

Passeggiare per Napoli in una giornata freddissima e splendida di sole può riservare momenti di rara felicità. Basta, naturalmente, essere ben coperti come me, intabarrata nell’ecopelliccia burgundi che estraggo dall’ armadio nelle grandi occasioni ‘polari’, e incappucciata in un cappello/Karenina che acquistai venti anni fa a Milano, emula di Totò e Peppino.
Ero così stamattina, il freddo acuisce lo sguardo e il cuore se, in un’ora di cammino, per ben due volte ho avuto voglia di fermarmi a pensare. La prima, intercettato l’occhio attento di un giovane davanti alla vetrina di una modesta gioielleria, l’ho visto trascorrere dalla curiosità al sorriso di fronte alla catenina con tre zirconi rosa… chissà che sorpresa, chissà che festa lo attende!
La seconda, quando la mamma in capo, responsabile di un quartetto di cuccioli non tutti suoi, ha virato ardita davanti all’ ennesima esposizione di zeppole e panzarotti urlando, con inoppugnabile rigore: ” Neanche una chips, neanche una più!”, e il quartetto ben calzato di passamontagna, l’ha seguita docile. Il freddo acuisce lo sguardo, predispone il cuore a pensare in grande.

 

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