Quel giovane biondo, con quella specie di veste da camera rossa, scalzo, in primo piano, sono io: Oddantonio, Duca di Montefeltro dal 26 aprile 1443 al 22 luglio 1444, allorché una decina di traditori, ispirati da Giuda in persona, sono penetrati nel mio Palazzo e, dopo aver ucciso i miei due consiglieri, mi hanno pugnalato a morte, tenendo in non cale le mie preghiere di clemenza. Il mio corpo è stato straziato. Ha subito ogni sorta di scempio. Mi hanno reciso il membro e me l’hanno infilato in bocca. I traditori hanno detto che ero un tiranno, uno stupratore. Io, un ragazzo di appena 17 anni. Vi sembra possibile? Piero è un amico. Mi vuole bene. Mi ha visto crescere. Ha voluto dipingere questo quadro per ricordare il mio brutale omicidio. L’assassino è raffigurato di spalle, con il turbante da turco, mentre assiste alla flagellazione di Cristo. Piero è un amico ma non poteva certo mostrarlo in volto. Però ha voluto ritrarre Ponzio Pilato, seduto in trono, con quello strano copricapo a punta e, alla mia destra, il barbuto Giuda Iscariota. Un libro molto letto ai nostri tempi racconta che sia Pilato che Giuda abbiano ucciso i loro fratellastri. Per invidia, per vendetta, per sete di potere. Piero è un amico. Piero mi vuole bene. Dopo la mia morte viaggia sempre più spesso. Rimini, Firenze, Roma. Oppure se ne sta a casa sua a Borgo di Sansepolcro, lontano dal palazzo ducale dove ora comanda Federico di Montefeltro. Il mio fratellastro a cui mio padre ha dato il nome. E nel nome di mio padre ha armato la mano del cancelliere. In nome di suo padre mi ha tradito. Il suo vero padre. Un capitano di ventura sposato con una mia sorellastra. Piero è un amico. Nel quadro io sono il povero cristo flagellato. Pilato e Giuda i fratelli assassini. Ma il padre di Caino non è lo stesso di Abele.
Note
1) La lettura del quadro è ispirata al libro di Berd Roeck “Piero e l’assassino” di Bollati Boringhieri.
2) Le interpretazioni della flagellazione sono innumerevoli, ma quasi tutte convengono su due punti: il giovane biondo è Oddantonio di Montefeltro; il quadro è stato dipinto dopo la morte di Oddantonio.
3) Il libro cui si riferisce Oddantonio è la “legenda aurea”: una collezione di vite di santi scritta in latino da Jacopo da Varazze (Iacopo da Varagine), vescovo di Genova e frate domenicano. L’opera è un riferimento indispensabile per interpretare il significato di quadri di contenuto religioso.
4) Il cancelliere di Oddantonio è Pierantonio Paltroni che certamente ha partecipato alla congiura e all’assassinio. Paltroni divenne poi fidato consigliere di Federico da Montefeltro.
5) Il vero padre di Federico da Montefeltro è il Conte di Apecchio Bernardino Ubaldini dalla Carda. Famosissimo capitano di ventura. Partecipò anche alla battaglia di San Romano, tra fiorentini e senesi, dell’1 aprile 1432. Paolo Uccello lo ritrae al centro del trittico mentre viene disarcionato.