Ignoranti si diventa Crozza insegna

E ci vuole studio e applicazione. Maurizio Crozza ne è un esempio: anni fa, lui e il suo gruppo genovese I Broncoviz erano maestri di comicità televisiva surreale e intelligente – e sua moglie Carla Signoris è ancora una attrice ironica e raffinata. Adesso, lui da solo, è diventato una ignorante fontana di insulti e trivialità. Chissà che fatica ha dovuto fare per arrivarci. Ce l’avrà messa tutta. Si dovrà essere tolto umorismo, ironia, cultura, eleganza con la ceretta, come peli superflui. O con la pinzetta, uno per uno. Dolorosamente. Drammaticamente. Oppure ha bevuto la tisana GNU RANT (clicca qui) creata da Aglaja Ivanovna Epancina?

Ignoranti mica si nasce. Ho conosciuto analfabeti e analfabete – sono vecchia e ai miei tempi ce n’erano a bizzeffe – intelligenti, ricchi di cultura umana, responsabili e equilibrati. Per essere ignoranti 2.0 o 3 o 4 punto zero bisogna studiare. Faticare, strapparsi la pelle, negare se stessi. Mica tutti ci riescono. Per dire Boris Johnson ha studiato a Eton, è colto e raffinato, per anni si è espresso con civiltà – ma è diventato premier recitando la parte del troglodita brutale. Ha dovuto far circolare foto dove mette i piedi sul tavolo, per avere un vero successo. Anche Trump ha studiato – ed è pure molto intelligente: si finge pazzo e maleducato perché questa è l’epoca. Credete che Salvini non sia capace di comportarsi da persona civile? Ma lo è stato per anni. Ora ha tutto lo staff de La Bestia che lo ammaestra, lo guida, lo imbestialisce, lo sgrida se gli sfugge qualcosa di non ignorante. E Renzi? Credete non sia capace di parlare senza infilare battute di becero fiorentinismo da calcio in costume? Ma si deve sforzare, poverino – il suo idolo era Obama, ora deve fare il bruto pure lui!

Adesso vige la cultura dell’ignoranza. Che non è ignoranza della cultura. E’ il modo di esprimersi e di descrivere il mondo che meglio si diffonde, che si appiccica nelle menti distratte come un virus. E’ lo strumento migliore per spargere odio e menzogna.
Scusatemi, ora devo lasciarvi, corro a disimparare l’italiano e l’educazione, ma non potendo permettermi uno staff mediatico, devo diventare autodidatta dell’ignoranza – mi aiuta il fatto di non essere laureata, ma purtroppo ho letto troppi libri. Datemi una mano, consigliatemi, come posso fare? Sono in ambasce (oddio che parola m’è scappata – devo dimenticarmene l’esistenza). Intanto cambierò nome alla Rivista. Ma cosa, Intelligente, ma quando mai? La chiamerò Rivista Ignorante e volgare. La Squilla dei Bruti. Ditemi voi

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