Il Palazzo viveva. Grande e solido come un generale, era di marmo e di ottoni. Di ferro e di vetro. Le porte lucide. Le guide, verdi in primavera e rosse d’inverno, gli riscaldavano un poco i vecchi scalini. L’ascensore partiva con un lamento e con un sospiro di sollievo si fermava ai piani. Noi eravamo […]
Dai, allora. facciamo finta che tu sei il drago e io la principessa. Nessuno vuole mai fare il drago. eppure la vita da principesse è dura un bel po’. Si devono fare crescere i capelli lunghi almeno una torre. senza trecce chi le raggiungerà? Non possono mai mettersi le dita nel naso. Vengono sempre avvelenate […]
Colazione? Pranzo? Usciamo a mangiare. E’ l’una. Per lavoro. Mi viene naturale dire colazione ma non voglio più dirlo. Petit déjeneur… déjeneur… ma de che? La mia famiglia è piemontese. A casa parlavano francese. Posso anche capire. E poi non c’era malizia. A me viene naturale. Non significa appartenere ad una casta. Ma oggi ho […]
Carissimo, ho appena finito di leggere il manoscritto del Suo nuovo romanzo storico. Davvero interessante e ricco di inventiva. Trovo geniale, ad esempio, l’attribuzione di capacità divinatorie al personaggio di Cicerone, nella scena in cui passeggia con Giulio Cesare davanti al Colosseo, costruito 150 anni dopo. Altrettanto brillante e originale il Suo modo di giocare […]
Cambiano d’un tratto colori, temperature, odori. – Perbacco – mi dico uscendo – ma questa è una mezza stagione! Gli sta bene, a questi luogocomunisti del piffero! – Mi piace l’autunno; credo che abbia la piena dignità di una stagione intera. E poi ci sono nato, in pieno autunno. Anche solo per questo la definizione […]
Pioveva. Avevo un tailleur blu. Era mattina. Una mattina di ottobre. La facciata del tribunale come una madre che non capisce. Che ha altro da fare. Una madre sterile. Una mattina come tante. Il rumore dei tacchi mentre cammino verso la porta girevole. Sola. Nella testa il vento della Camargue, la pioggia dietro la finestra […]
Guarda quanta gente eppure c’è silenzio. Io sono quella in piedi sulla sinistra, vestita di scuro. Vorrei gridare “basta” ma non posso, si procede. “No! aspettate ancora un minuto, un ultimo sguardo” – ti prego fagli aprire gli occhi, fallo scappare – Ecco, si inizia… uno… due… tre…quattro… cinque… sei… sette… otto… nove… dieci… undici… […]
Ho sognato che adottavo una bimba con gli occhi a mandorla. era dolce come il suo seme, bella come i suoi fiori, delicata come il suo profumo. ma non mi parlava. seduta con le gambette incrociate non una parola, solo occhi neri piantati nei miei. allora scappavo e inciampavo negli ostacoli annebbiati e diluiti […]