Gli anni cominciarono a fare come il mare coi granchietti: ogni onda ci spingeva un po’ più in là, verso quello che chiamavamo ancora futuro, ma era già presente. Ero innamorata di un ragazzo con occhi fantastici che cercava di ordinarmi la vita. Studiava con me, mi portava al cinema Nuovo Olimpia tutti i pomeriggi […]
Ecco dov’erano i ragazzi e le ragazze con gli occhi brillanti! Gli occhi brillanti abitati da intelligenza ed ironia che avevano gli amici di mio zio Duilio ora erano anche quelli dei miei amici. Ero finalmente a casa. In quel Liceo, li’, c’erano le persone che mi sarebbero state accanto per tutta la vita, lì […]
Al ritorno a Roma c’erano scampoli di vacanza. Papà portava me e Daniela sulla sua Giulietta Sprint bianca come due signorine delle sue. Si andava al Kursaal di Ostia, che compariva all’improvviso in fondo alla strada con la sua enorme ruota di trampolini impossibili. Avevamo costumini colorati con il pezzo di sopra, volants, fiocchi e […]
C’era l’acqua, c’erano i sassi, i prati, i boschi, i fiori, c’era la vita d’albergo con i camerieri e le stanze rifatte, altri amici. C’era mio padre che si fidanzava ovunque come un marinaio. C’erano donne con una riga sugli occhi e il golfino sulle spalle, e uomini in calzoncini corti coi calzini e i […]
In casa e non solo Anche nelle altre case del Palazzo cambiavano le cose, e noi bambini non ci vedevamo più tanto spesso. Maurizio cambiò scuola. Carlo andò via. Rosalba spigò dalla sera alla mattina, e i vestiti le si appendevano a due nocciolini che aveva all’altezza delle tette . Inoltre si sistemò tra noi […]
Dopo Cambiarono molte cose. Mio padre andò via da casa. Una zia si sposò. L’altra potè finalmente portare a casa una bizzarra creatura di vent’anni, una donnona assai bella, ma che tracannava gin e fumava come un portuale. Mia nonna, quando ancora c’era, l’aveva bandita dalla sua vista, ma ormai…Mia zia l’aveva conosciuta anni prima, […]
La morte, appunto… Fu invece mia nonna ad andarsene velocemente. Aveva sempre tanta gente intorno, ma quella mattina era sola. “Che vuoi per pranzo?” mi aveva chiesto mentre andavo a scuola. Fettine panate, naturalmente. Con i piselli? Piselli e patate fritte. Era l’ultimo giorno di scuola, un giorno caldissimo di giugno. E io ero passata […]
La prima bicicletta Potevamo andare su e giù per il marciapiede del viale. Fino all’angolo del Palazzo e ritorno. E piano. E sotto gli occhi di Lucia. Fu un difficile permesso da strappare. Più difficile ancora non girare l’angolo, ché c’erano le sirene a chiamarci di là. Poi un giorno Rocco gridò: ”Chi è comunista […]