Decorò, paziente e felice, l’albero, vero e profumato di resina, con oggetti buffi e luminosi, acquistò costosi doni per tutti, li impacchettò coi fiocchetti, li fornì di etichette scritte di mano sua. Imbandì una cena succulenta, con antipasto di insalata russa preparata da lei, maionese compresa, poi tortellini veri in brodo vero, aragosta alla catalana, […]
Aggrovigliate tra i miei capelli sono rimaste le tue parole: con poche sillabe l’accidia svelli, con assonanze fai uscire il sole. Tra i miei capelli aggrovigliati sono rimasti pure i pensieri: dalle parole resuscitati, ancor confondono oggi con ieri. Sciogliendo i nodi delle mie chiome, a conti fatti, resta il tuo nome.