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Storia

Grecia, Germania e debiti

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Frontone del tempio di Egina, conservato nel Museo di Monaco di Baviera

 

Gli dei e gli eroi giacevano sepolti, braccia e gambe disseminate tra le pietre; alcuni esibivano le mutilazioni della guerra dichiarata da Teodosio sui muri delle chiese, altri condividevano il destino degli uomini: tornare alla polvere, e diventavano calce per misere casupole imbiancate di fresco. Poi si videro tra le rovine cappelli e bastoni, signori che parlavano con accento straniero, e fazzoletti annodati sulla nuca e vanghe e ceste.

Gli dei e gli eroi finirono per incantesimo nelle gelide stanze oltre il Reno e il Danubio. Fissavano con occhi ciechi il paesaggio di ghiaccio in cui essi stessi si erano trasformati. Se avessero potuto abbassare lo sguardo sui moncherini che sostituivano gli arti, forse avrebbero smarrito la quieta grandezza. Ma erano salvi.

Molto di quel che sappiamo sulla Grecia, sulla culla della nostra civiltà, lo dobbiamo allo studio paziente e meritevole di studiosi tedeschi.

Giusto per chiarire e rendersi conto del paradosso della situazione attuale.

 

SALVATORE RONGA

Nacque a bordo di un’isola nel golfo di Napoli, Ischia. Sbarcò raramente, così da poter attribuire al rollio ogni tormento esistenziale. Sperimentò varie forme di gastrite. Perse i capelli, ma non perse tempo a raccoglierli. Amò più di quanto i suoi amici sospettassero e odiò molto meno di quanto i suoi nemici avessero creduto. Venne alla luce il 13 luglio 1969 e da allora non fa che scrivere e riscrivere il suo epitaffio.

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