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Carlà a Sora Cesira

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Sora,
ho visto il vostro video su di me. È un piacere ispirare talenti femminili. Molto divertenti in particolare le strofe su di me modella pour la incontinence urineuse e anche la Sagre de la sausage alla quale io potrei aspirare da ex first lady. Un unico neo: si parla di me. Mi sento quindi costretta a una replica.
Chi non si sente attratto dal Potere? Voi no, Sora? Non vi piace mai nessuno, uomo o donna, che abbia questa irresistibile allure? Certo, io sono attratta dal potere, lo ammetto, ma quel che ho fatto nella mia vita l’ho fatto alla grande. I did it my way, scusate se è poco: da modella, a cantante, a first lady, sempre con un minimo margine di errore. Cappelli inclusi, il che non è da dilettanti.
Inoltre, chi non si è mai innamorato di qualcuno che ha potere? Voi no, Cesira?
Certo, noi francesi l’amore lo amiamo di più. Siamo innamorati dell’amore. Vi confesso che uno dei motivi per cui mi sono trasferita in Francia è stato quello che voi avevate Alberoni e loro Roland Barthes. I Frammenti di un discorso amoroso sono il mio livre de chevet, e anche quello di Nicolas. Mi rendo conto che per chi ha letto solo Alberoni sia difficile concepire l’amour fou, ma così è stato, per mio marito e me.
Vedo inoltre che su facebook molte donne italiane, evidentemente poco occupate, si domandano cosa farò adesso. Perché non si domandano cosa faranno loro? Io sono sempre rinata come un’ Araba Fenice e parlo bene l’Inglese, quello vero, non l’Italenglish così simile ai testi delle vostre canzoni. Ho quindi la presunzione di avere un futuro anche dopo i quaranta e di non votarmi a una incontinence urineuse anticipata, cara Sora.
Nel mondo libero non ci sono solo le amazzoni, le veline o le Anne Finocchiaro, esistono anche quelle che voi chiamate “gatte morte”. Sono fiera di appartenere a questa categoria di donne dolci e arrendevoli al flusso dell’esistere, capaci di flettere sempre gli esiti del destino in proprio favore.
Un’arte che meriterebbe più attenzione, se voi la smetteste di pensare in termini misogini.
Voglio infine parlarvi della mia vita, che non è quello stereotipo di moglie di uomo potente che voi immaginate. Vado a cena con Fred Vargas, tradotta in tutto il mondo, per esempio, non con scrittori locali come Pennacchi o Nesi. A volte vedo anche Michela Marzano, che vive qui perché, come me, non vi sopporta più. #Sapevatelo.
Voi, voi donne italiane, dove siete, chi siete? Avete fatto ferro e fuoco con “Se non ora quando” e avete dato un formidabile contributo per rovesciare il governo Berlusconi e non siete nemmeno state in grado di candidare una sindaca nei comuni capoluogo.
Smettete di domandarvi quel che farò io, domandatevi invece quel che state facendo voi.
Potrei anche decidere di tornare in Italia e di candidarmi premier, spinta da improvviso amore per una patria non più mia. In fondo avete votato per anni uno chansonnier molto meno bravo di me.
Farei comunque meglio di voi, uomini e donne, non c’è partita, mi spiace.
La Vraie Femme Italienne, se ne esiste ancora una, c’est moi.
Amorevolmente
Vostra Carlà

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