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Società

E-mail della Signora Monti a Elsa Fornero

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Cara Elsa,
perdonami se, pur essendo questa lettera pubblica e tu ministra, uso il “tu” che usiamo in privato. Ho letto le tue considerazioni su spaghetti e tintarella e, ben lungi dal voler in qualsivoglia modo intromettermi in questioni governative, ti scrivo una breve e-mail. Da Donna a Donna, o, meglio ancora: da Elsa a Elsa.
Cara Elsa, tu affermi che: ” “Non si può dare il salario minimo agli italiani, o si siederebbero a prendere il sole e mangiare pasta al pomodoro”. Non hai riflettuto su quanto su questo abuso dei luoghi comuni sull’italianità siano inciampati numerosi tuoi colleghi? Da Padoa Schioppa, a Brunetta, a Sacconi, a quel tuo giovane collaboratore. Martone, credo.
Tu sai che non amo discutere di politica, che sono una moglie e una nonna che fa la spesa, innanzitutto.
Mi chiedo quindi, in tutta semplicità, come tu possa pensare che un reddito minimo possa essere sufficiente ad assicurare pasta al pomodoro e bagni di mare ad un disoccupato o ad una disoccupata. Certo, se compra pasta che si scuoce subito e coltiva un orticello sul terrazzino di una casa che solo in caso fortunato è a fitto bloccato…
Resterebbe tuttavia il problema di dove prendere il sole. Se vive in città padana bisogna aggiungere il prezzo della benzina di andata e ritorno verso il mare. Poniamo che si fermi due giorni dovrebbe anche prenotare una pensione al costo minimo di euro 80. Tutto troppo caro, impossibile.
Se invece abitante di mare troverebbe una spiaggia libera decente in mezzo alle infinite strisce di bagni privatizzati e carissimi?
Forse un eventuale disoccupato a sussidio minimo preferirebbe lavorare? Non è dato saperlo.
Potresti provare a parlargli, non credi Elsa?
Se noi preferiamo vacanze in Engadina e non andiamo troppo spesso a Gabicce Mare, inutile fingere, è perché abbiamo fondati motivi. Sono motivi umani e non credo avulsi dal desiderio del popolo che sei stata chiamata a governare.
Rifletti, se vuoi, su questo, ritagliandoti uno spazio fra i tuoi impegni di lavoro, mia cara.
Sperando di incontrarti presto in montagna, per meritate vacanze, mando un caro abbraccio a te e ai tuoi cari.

Tua, e altra, Elsa

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