Il Commissario Mario Mandelli si aggira per i corridoi dell’università come un’anima persa, a disagio tra le decine di ragazze e ragazzi che sciamano rumorosi verso le aule. Si è preso un anno sabbatico il maturo poliziotto dell’UACV (Unità di Crisi del Crimine violento), vuole approfondire i suoi studi, e soprattutto non ne può più di violenze, sparatorie e assassini. A indicargli l’auditorium dove si tengono le lezioni una giovane, bella come una fata, che profuma di essenze delicate: il suo nome è Alba Locatelli.
Nel nuovo romanzo di Gian Andrea Cerone “Il trattamento del silenzio” ritroviamo i personaggi della squadra che avevamo conosciuto nel primo libro “Le notti senza sonno“: l’ispettore Antonio Casalegno sempre più inquieto e più impelagato in storie di sesso e amore; l’agente Marica Ambrosio, giunonica ex-giavellottista forte come un’amazzone; l’imbranatissimo Santosuso, maldestro questurino, che viene mandato a quel paese ogni cinque minuti dai capi.
Nel nuovo romanzo di Gian Andrea Cerone “Il trattamento del silenzio” ritroviamo i personaggi della squadra che avevamo conosciuto nel primo libro “Le notti senza sonno“: l’ispettore Antonio Casalegno sempre più inquieto e più impelagato in storie di sesso e amore; l’agente Marica Ambrosio, giunonica ex-giavellottista forte come un’amazzone; l’imbranatissimo Santosuso, maldestro questurino, che viene mandato a quel paese ogni cinque minuti dai capi.
A loro, negli ultimi tempi, si è aggiunta la valtellinese Caterina Dei Cas, tostissima vice ispettrice, tutta piercing e di pelle vestita.
Il terribile assassinio nella Milanobene di un famoso e anziano professore, collezionista di libri antichi, è un richiamo troppo forte per il Commissario, che lascia l’Università e torna in forza al gruppo. Al primo delitto, poco dopo, se ne aggiunge un altro, sempre con il medesimo macabro rituale. Ville patrizie, ambienti lussuosi o austeri nell’accumulo di oggetti d’arte e manoscritti d’antan fanno da sfondo a un groviglio di fatti orribili, che sembra non avere fine.
Il terribile assassinio nella Milanobene di un famoso e anziano professore, collezionista di libri antichi, è un richiamo troppo forte per il Commissario, che lascia l’Università e torna in forza al gruppo. Al primo delitto, poco dopo, se ne aggiunge un altro, sempre con il medesimo macabro rituale. Ville patrizie, ambienti lussuosi o austeri nell’accumulo di oggetti d’arte e manoscritti d’antan fanno da sfondo a un groviglio di fatti orribili, che sembra non avere fine.
La squadra lavora al massimo ma le complicazioni continuano a imperversare come la pioggia novembrina, che non dà tregua per le vie allagate e fangose di Milano. Mandelli, quando torna a casa, cerca di scrollarsi di dosso il senso di frustrazione che a ogni nuovo colpo di scena conduce le indagini a un punto morto. Ad accoglierlo Marisa, donna affettuosa e intelligente, che “sgama” ogni sua piccola debolezza (avrà una telecamera nascosta in cucina – pensa il Commissario), una signora Maigret dei giorni nostri. In un’atmosfera gotica che rende ancora più ferali e oscuri gli accadimenti dell’oggi collegati a un passato che cerca vendetta, si muovono “Mostri“, “Fate” e “Maestri” accanto a volgari profittatori. E, come capita spesso nella realtà oltre che in ottimi noir di fantasia come questo, alla fine verranno trovati i colpevoli. Ma il bene non trionferà.
Il trattamento del silenzio – di Gian Andrea Cerone – Guanda ed. – 592 pag.