Caricamento

Digita la ricerca

Attualità

La legge di Trump: la malattia è una colpa

7.962 visite

"Ti metterà a posto in un secondo"

Io vivo in USA. Lo ricordo perfettamente, nitidamente, come poche cose nella mia vita, il momento di cinque anni fa in cui, al telefono, una voce mi disse: “sei registrata, dal 1 gennaio la tua assicurazione sanitaria ti coprirà “. Ricordo, come fosse un minuto fa, che piansi, in silenzio. Senza riuscire a dire nemmeno grazie alla voce che, preoccupata, mi chiedeva se ci fossero dubbi o incertezze. “Grazie – le dissi, – grazie per avermi ridato la mia dignità”. Quel giorno, dopo sei anni senza alcuna protezione sanitaria, grazie a Barack Obama che due anni prima aveva fatto approvare l’ACA, l’Affordable Care Act, io e altri 20 milioni di esseri umani potevamo prendere quella paura di ammalarci e buttarla nel tritarifiuti.
Giovedí, in un gesto puramente ideologico, mirato a colpire Obama e a tagliare un bel po’ di tasse ai super ricchi, Trump e Paul Ryan, il politico con meno spina dorsale nell’universo, hanno fatto passare al Congresso la cancellazione della riforma sanitaria, sostituendola con un piano osceno e crudele.
Se il provvedimento di Trump dovesse essere approvato anche al Senato, 24 milioni di residenti in USA saranno privati della copertura sanitaria. Compresa me. Altri 125 milioni di residenti in USA vedranno il proprio premio assicurativo annuale salire alle stelle, se ci sono “storie” di malattie pregresse. Sono incluse in quelle che si chiamano “pre conditions”: l’asma, le allergie, l’autismo, il cancro. Un malato di cancro vedrà il suo piano sanitario aumentare fino a 145mila dollari all’anno. Coloro che il cancro lo avranno sconfitto vedranno il proprio premio annuale schizzare di poco meno: essere sopravvissuti sarà un peccato originale. Essere una donna sarà un peccato da punire: la gravidanza, infatti, sarà considerato elemento per aumentare l’assicurazione, così come la violenza sessuale e la violenza domestica. Un neonato con problemi cardiaci o con semplice asma sarà per tutta la vita motivo di bancarotta per i suoi genitori. Tutto ciò se si avranno i soldi per pagare: altrimenti semplicemente si potrà morire.
In compenso i super ricchi riceveranno un taglio miliardario di tasse. Unico vero obiettivo di un pezzo di legislazione che nella sua cru犀利士
deltà viene dopo, ma poco dopo, scempi della storia come le leggi razziali.
Barack Obama aveva riconosciuto a degli esseri umani un loro diritto inalienabile. Vale la pena ricordare che gli USA sono l’unico paese al mondo senza assistenza sanitaria. E vale anche la pena ricordare, che, per la prima volta, un presidente cancella una riforma dopo che un numero cosi’ alto di persone ne ha indiscutibilmente beneficiato.
Ieri, Trump e i suoi hanno stabilito per legge che essere poveri o anche solo non ricchi, significa meritare di morire. Di non ricevere cure. Di essere puniti se si sopravvive al cancro.
Si scrive ora una pagina di storia fra le più brutte di questo paese che amo. La migliore sarà la battaglia che da oggi, in tutto il paese, si combatterà: una battaglia di umanità.

Tags:
ANGELA VITALIANO

In un giorno di giugno, mentre sua madre stava per lasciare l’ospedale perché “non era ancora tempo”, decise di nascere e, solo per questione di minuti, non lo fece in ascensore, dimostrando subito che sarebbe diventata una gran rompiscatole. Dopo 18 anni a Salerno, si trasferisce a Napoli per frequentare l’Istituto Universitario Orientale, dove si laurea “con lode”. Con la città e’ amore a prima vista ma anche a seconda e terza. E’ quella, infatti, la città che mette in valigia nel 2007 quando, in maniera folle e sconsiderata, si trasferisce a New York per portare a termine un progetto ambizioso: ritrovare la felicita’. Attivita’ nella quale e’ ancora impegnata a tempo pieno. Felicemente. Giornalista di “inchiostro” e “immagini” e’ grata per l’ospitalità al Mattino di Napoli, all’Espresso, alla Rai, a Gioia, a Grazia e all’Huffington Post USA (in inglese). Ha pubblicato 4 racconti in diverse antologie di autori. E’ sicura che un giorno intervisterà Michelle Obama.

  • 1
Precedente
Successivo

Ti potrebbe piacere

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Correlate