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La transizione ecologica

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Il clima sulla transizione ecologica è caldo, molto caldo.
C’è chi partendo da un canotto (di plastica) si intesta la battaglia, più che battaglia iniziativa, più che iniziativa slogan, più che slogan la parola, più che parola il neologismo.
Ma fonti ben accreditate danno la Befana in combutta con la lobby dei fossili.
Questo neologismo deve scomparire. Deve passare che non è facile arrivare alle rinnovabili. Non c’è ministero che tenga. Né quello che si sono inventati, né quello di Papa Francesco che ha “laudato si” per la transizione ecologica.
La lobby dei fossili ha puntato sulla Befana parecchio spaventata dallo stop obbligatorio al carbone. E’ stata sentita più volte urlare: “ora cosa porterò ai bambini che non hanno fatto i bravi?”.
La Befana è una istituzione, non può rischiare il fallimento come una qualsiasi banca d’affari sparsa in un qualsiasi paese del globo terracqueo. Non si può fallire per un neologismo.
Intercettata da esponenti contro la lobby, la Befana è stata sentita filosofeggiare: “E’ pur vero che in tutto il mondo (non ha detto globo terracqueo) imperversano acqua, aria, terra e fuoco ma nessuna paura. Sono solo gli elementi della prima filosofia”.
Bisogna fare leva sulla superficialità. Ad esempio: il rinnovamento termico degli edifici. Parliamo del famoso “cappotto”. Non tutti l’hanno capito. Molti l’associano all’indumento. Bene, molto bene. Bisogna far passare che per confezionarne tanti occorre molta manodopera e questa si porta dietro lo sfruttamento, il lavoro nero ecc. ecc.. Problemi, problemi, problemi.
E poi. L’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale. La “mobilità verde”. Facile scambiarla con la fatidica “Prinz verde” che porta un po’ sfiga. Così nessuno se ne fida.
Bisogna anche guardarsi bene dalla trasformazione industriale e agricola secondo modelli meno energivori.
Il problema qui non è tanto l’impiego di più braccia per una agricoltura ecosostenibile. Vale lo stesso discorso dello sfruttamento, del lavoro nero ecc. ecc.. Il problema si pone per l’allevamento degli animali e l’ingente quantitativo di gas sprigionato, ma, a pensarci bene, con i tempi che corrono si affideranno all’antica tecnica del turarsi il naso con le dita.
Per l’impiego di più risorse umane basterà dire che è un complotto ordito dai pochi per arrivare all’approvazione dello “ius soli”.
Stando così le cose, con buona pace anche della Befana, della transizione ecologica non se ne farà niente.
Nel gelo tra i pro e i contro, la transizione ecologica si scioglierà al sole…col caldo sempre più forte che fa!
(Mic L’ape 🐝)

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