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Cinema

Natalie che non sapeva nuotare

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Èuna notte senza stelle. Lo Splendor scivola calmo sulle acque scure di Santa Catalina, il mare di California. Silenziosa, una donna scivola in acqua. A bordo tre uomini: Robert Wagner, Christopher Walken e il capitano dello yacht, Dennis Darven.
È quasi l’alba quando dallo yacht Wagner dà l’allarme: sua moglie, Natalie Wood, è scomparsa. Il sole alto picchia già da diverse ore quando l’elicottero della polizia segnala un corpo che riaffiora, il corpo di Natalie*.
Il caso si chiude come annegamento accidentale.
Trentadue anni dopo, Lana Wood, sorella di Natalie, fa riaprire il caso e il cadavere viene riesumato. Arriva il primo colpo di scena: il nuovo medico legale scopre segni, mai refertati prima, sulle braccia, sul collo e le gambe dell’attrice. Poi la confessione tardiva del capitano Darven: «Ho mentito alla polizia, quella notte Wagner era con lei quando finì in acqua, stavano litigando sul ponte.» Quei segni sono la prova che Natalie lottò disperatamente con qualcuno. Si batté per evitare di finire in acqua perché sapeva che sarebbe annegata. Perché Natalie non sapeva nuotare.

* Natalie fu ritrovata morta il 29 novembre 1981

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ADELE PARRILLO

Giornalista e scrittrice Origini campane, girovaga, filmaker per molti anni in Europa, nord Africa e Centro America. Ora stanziale a Roma. Ho scritto un libro pubblicato da Mondadori dal titolo Nemmeno il dolore, collaborato con il quotidiano ecologista Terra, con qualche rivista on-line e pubblicato vari racconti. Collaboro con il settimanale Left. Attivista nel campo dei diritti civili.

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