Caricamento

Digita la ricerca

Società

Scusa Brambilla per “Forza Lecco”

5.686 visite

Dobbiamo tutti delle scuse alla Brambilla; tutti noi che abbiamo sghignazzato, lanciato lazzi e cachinni sul suo “Forza Lecco”. Il solo suo torto è stato di aver dimostrato – anche in questo caso – di essere la più diligente ed efficiente. Ha dato, infatti tempestiva e precisa esecuzione ad una direttiva del vertice. Il Cavaliere ha riunito pochi giorni fa ad Arcore i dirigenti lombardi. Obiettivo, mettere a punto – con l’ausilio dei migliori esperti di marketing, di comunicazione, di campagne elettorali – una strategia per contenere e contrastare la Lega. Da quella riunione è scaturita l’indicazione di specificare il logo “Forza…” con il nome dei singoli comuni; è stato ritenuto, questo, il modo migliore per fronteggiare un concorrente che fa del localismo e del radicamento sul territorio le sue armi più temibili.
La direttiva è, per ora, immediatamente applicata nelle zone settentrionali della Lombardia, dove la Lega ha una consistenza preponderante. Nelle altre aree della Lombardia e della Padania sono in corso “focus” e sondaggi per valutarne la adattabilità e la produttività nelle diverse situazioni. A Lecco la Brambilla ha tagliato per prima il filo di lana, provocando con ciò l’esplicito disappunto di “Forza Bellano” che mirava all’ambito primato. Grande accordo nel Bergamasco, dove procedono di conserva “Forza Osio sopra” e “Forza Osio sotto”. Un vero boom nel comasco e nel bresciano. In provincia di Como sono state già varate “Forza Alzate”, “Forza Bene Lario”, “Forza Beregazzo”. “Forza Bulgarograsso”, “Forza Campione d’Italia”, “Forza Carlazzo”, “Forza Cavallasca”, “Forza Eupilio”, “Forza Lomazzo”, “Forza Pigra”, “Forza Menaggio”.
In provincia di Brescia qualche riserva è stata espressa per “Forza Braone”, “Forza Edolo” e “Forza Casto”; in quest’ultimo caso per timore di qualche reazione del parroco. Tutto liscio, anzi entusiasmo, per “Forza Cazzago”, “Forza Incudine”, “Forza Pertica alta” ma anche “Forza Pertica bassa”; e, infine, per “Forza Pompiano”.
Nella Brianza profonda sono scattati immediatamente quelli di “Forza Giussano”. Per la verità, erano arrivati di gran lunga primi. Ma è intervenuto il Cavaliere a frenarli per timore di provocare oltre misura Bossi, con il quale spera sempre di ricongiungersi. Il ritardo per “Forza, Usmate”(*) è stato dovuto, invece, alla richiesta di parere del vertice sull’aggiunta di quella – peraltro opportuna – virgola.

(*) “usmate” in dialetto significa “annusate, odorate”

CLAUDIO PETRUCCIOLI

Nella vita ho fatto molte cose, ho avuto esperienze diverse, ho conosciuto tantissime persone; alla mia età (sono nato nel 1941) possono dirlo più o meno tutti. Mi piacciono molto le esplorazioni di luoghi poco frequentati perché i più preferiscono evitarli Ci sono stati momenti in cui sono stato “famoso”. Ad esempio nel 1971 quando a L’Aquila ci furono moti per il capoluogo durante i quali furono devastate le sedi dei partiti, compresa quella del Pci, di cui io ero segretario regionale. Ma, soprattutto, nel 1982 per il cosiddetto “caso Cirillo”, quando l’Unità pubblicò notizie sulle trattative fra Dc, camorra e servizi segreti per la liberazione dell’esponente campano dello scudo crociato sequestrato dalle BR. Io ero il direttore de l’Unità e mi dimisi perché usammo un documento “falso”; che, però, diceva cose che si sono dimostrate, poi, in gran parte vere. Sono stato in Parlamento e nella Segreteria del Pci al momento in cui cadde il Muro di Berlino, e anche Presidente della Rai. Con queste funzioni sono stato “noto” ma non “famoso”. La fama te la danno i media. Io, durante il caso Cirillo, ho avuto l’onore di una apertura su tutta la prima pagina de La Repubblica: “Petruccioli si è dimesso”. Quanti altri possono esibire un trattamento del genere? PS = Una parte di queste avventure le ho raccontate in “Rendiconto” (Il Saggiatore) e “L’Aquila 1971” (Rubbettino)

  • 1

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *