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Storia

Una Ragazza viennese tra Hitler e Stalin

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Ruth von Mayenburg

 

Ruth von Mayenburg (1907 – 1993) nacque a Toeplitz-Schonau in Boemia, regione dei Sudeti, sotto l’impero austro-ungarico. Suo padre dirigeva una miniera di carbone. Fu educata in ambiente colto e cosmopolita. Suo zio, Ottomar von Mayenburg, fu autore del marchio di dentifricio Chlorodont. Adolescente ebbe come primo amore Hansi von Herder, giovane nazista che venne ucciso nel 1934 durante la ‘notte dei lunghi coltelli’. Inizia a studiare architettura a Dresda. Nel 1930, dopo una breve relazione con il barone Alexander von Asseburg-Neindorf, si legò con Kurt von Hammerstein-Equord, allora capo dell’esercito. Si trasferì a Vienna presso un’ amica di sua madre, la baronessa Netka Laces-Lauendorf, compagna di Theodor Körner, futuro presidente dell’ Austria. Attraverso di loro, Ruth conobbe una cerchia di giovani socialisti intellettuali come lo scrittore Elias Canetti e Ernst Fischer, allora direttore del Arbeiter-Zeitung, che ha influenzato le sue idee politiche, e che divenne suo marito nel 1932. Entra a far parte del KPO (partito comunista austriaco). Nel 1934 prese parte attiva per rovesciare il cancelliere Dollfuss, e fu costretta a fuggire dall’Austria in Cecoslovacchia, dove lavora assieme a Fischer per l’ufficio stampa del Comintern. Entrò nel NKVD, operò clandestinamente nella Germania hitleriana, e riprese contatti con von Hammerstein-Equord per i servizi segreti sovietici. Quando le ‘purghe’ del 1937 rimossero la direzione estera del NKVD, tornò con Fischer a Mosca nella residenza 271, al quinto piano dell’Hotel Lux, dove rimase fino al 1945 continuando a lavorare per il Comintern e la divisione propaganda dell’esercito sovietico. All’ Hotel Lux, lei e Fischer, accusati assieme ad altri esuli austriaci di avere attentato alla vita di Stalin, vennero risparmiati grazie all’intervento di Dimitrov. Dopo la guerra, Fischer divenne ministro comunista nel primo governo Renner (27 aprile 1945 – 20 Dicembre 1945). Ruth prese la direzione della Associazione Austria-Urss. Collaborò alla stesura del film ‘Wiener Mädeln’ di Willi Forst (prodotto durante il nazismo nel 1944, ma messo in circolazione solo nel 1949 dopo supervisione sovietica). Divorziò da Ernst Fischer nel 1954. Nel 1966 si dimise dal KPO e si dedicò alla scrittura e traduzione di libri che rievocano le esperienze vissute presso l’Hotel Lux di Mosca, rievocando incontri ed aneddoti in dettaglio sulla vita dei personaggi del comunismo internazionale incontrati nell’epoca delle ‘grandi purghe’ e della guerra. Nell’ultimo periodo della vita Ruth Mayenburg sposò il giornalista conservatore Kurt Dieman-Dichtl .

 

DUCCIO TROMBADORI

Duccio Trombadori. Nato a Roma nel 1945, figlio e nipote d’arte, dal padre Antonello e dal nonno Francesco ha ereditato la passione per la politica e la pittura. Laureato in Filosofia, è stato giornalista, critico d’arte, saggista, docente di estetica alla università di Architettura di Roma. Ha iniziato a scrivere d’ arte su ‘L’Unità’ alla fine degli anni Settanta, ha continuato in seguito su ‘Rinascita’, ‘Panorama’, ‘Il Foglio’, ‘Il Giornale’, e sul Tg3. Esperto d’ arte italiana del ‘900, ha diretto una rivista d’arte (‘Quadri&Sculture’, 1993-1998) ed ha curato monografie di Mario Mafai, Francesco Trombadori, Antonio Donghi, Riccardo Francalancia, Giulio Turcato, Renato Guttuso, Mario Schifano, Mario Ceroli. Tra il 1993 e il 2013 ha collaborato a diverse edizioni della Biennale di Venezia, di cui è stato consigliere di amministrazione. E’ stato più volte consigliere di amministrazione della Quadriennale di Roma. E’ autore di un libro- intervista con Michel Foucault (1982) e di una biografia ragionata di Gino De Dominicis (2012) . Un suo libro di versi (’Illustre Amore’, 2007) è giunto finalista al Premio Viareggio. E’ pittore di piccoli paesaggi di gusto ‘novecentesco’ che ha esposto a Parigi e Roma tra il 1990 e il 2014.

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