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UNORTHODOX

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Williambsburg, quartiere chadissico di New York. A due passi da locali frequentati da hipster e intellettuali eccentrici, c’è una comunità che vive nel Medio Evo: uomini con cernecchi e alti colbacchi di pelo, gli shtreimel, che si dondolano leggendo la Torah; donne che indossano parrucche e turbanti sopra le teste rasate, vestite con pizzi al collo e abiti castigati. La comunità è chiusa in un mondo a sé, non ci sono contatti, esclusi quelli degli affari (sono quasi tutti gioiellieri) con l’esterno. Parlano l’yddish e praticano elaborate cerimonie religiose da cui le donne sono escluse. Le donne sono escluse da tutto: non possono cantare, suonare uno strumento, leggere il libro sacro, a loro ogni cosa è preclusa tranne la preparazione dei pasti e la produzione di figli in quantità. Il matrimonio viene organizzato dai famigliari con la benedizione del Rabbino – potenza suprema – e la ragazza prescelta che è quasi sempre molto più giovane del marito, viene usata dallo stesso come fattrice, l’atto d’amore consiste in una brutale penetrazione, senza alcun gesto di tenerezza o amore tra i due contraenti.
Tratto dal romanzo – ritenuto un vero scandalo all’epoca (2012) – della scrittrice ebrea Deborah Feldman, Unorthodox è una miniserie di 4 puntate proposta da Netflix. Narra la storia di Esther, detta Esty, cresciuta dai nonni materni, un’orfana con due genitori ritenuti indegni dalla comunità: la madre scappata in Germania quando Esty era piccolissima, il padre ortodosso ma ubriacone. La ragazza, quando le presentano il futuro e imposto coniuge, lo avverte: “Io sono strana…”, e strana lo è, nonostante la supina osservanza alle regole imposte e al decoro che sente di dover osservare. Tanto che a un certo punto è costretta, nonostante se stessa, a intraprendere una nuova strada e a compiere una scelta difficile e mai immaginata prima.
Con una serie di rimandi al passato in cui le tradizioni chassidiche vengono sviscerate e descritte con dovizie di particolari – incredibile la cerimonia del matrimonio con i suoi bizantinismi complicati, in cui la sposa viene ceduta come un oggetto o, peggio, una bestia al mercato, nonostante i pizzi, i gioielli e l’abito dai tessuti preziosi.
Un racconto affascinante e potente, in cui le donne in una forma di riscatto rispetto al mondo degli uomini che le umilia e sottomette, conducono i giochi. Dalla scrittrice Debora Feldman alle sceneggiatrici Anna Winger e Anna Karolinsky, dalla regista Maria Schrader alla formidabile protagonista, Shira Haas, la giovane attrice israeliana che interpreta Esty.
Girato da donne per le donne.

UnorthodoxUsa/GermaniaNetflix 2020

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COSTANZA FIRRAO

Nata a Bari nel 1953, è sposata e ha due figli. Vive a Milano dal 1990. Collabora negli anni ’90 alle pagine culturali di alcuni quotidiani locali ed è stata traduttrice dal francese per riviste bilingue. Ha curato vari siti e blog. E' appassionata di cinema e letteratura.

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