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Costumi

Vita da Deretano

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Illustrazione ©Stefano Navarrini

 

E’ una vita di maltrattamenti e di improperi, la mia.

 

Fin da quando nasco, in ogni mia forma e dimensione, vengo messo sotto pressione sia verbalmente che fisicamente, che non passa giorno che non mi prendo la mia bella ripassata.

 

Come l’uomo mette fuori la testa nel mondo c’è già qualcuno pronto a rifilarmi una sonora sberla per spronarlo a dare il primo segno di vita e poi, se solo solo l’infanzia è un luogo di carenza salutare, è tutto un infila aghi e spingi dentro supposte per cercare i miglioramenti, che tanto sembra sia fatto di gomma e non senta dolore come tutti gli altri.

 

Nella quotidianità, a qualunque età e per qualsiasi classe sociale, è tutta una vita di apri e chiudi e rumori e sbombardate che mica nessuno sta mai attento a quello che mangia e beve: le colonne d’Ercole della digestione, tanto io sto laggiù, confinato nell’angolo delle cose sporche, abbandonato da solo e trattato come un reietto e considerato per il minimo indispensabile, anche se ogni tanto mi prendo le mie rivincite e entro in sciopero evacuativo, incrocio le chiappe e li faccio stare male che mi devono dare uno scossone, per rimettermi in movimento.

 

Che poi non ho mai capito il come e il perché c’è qualche demente che prova i piaceri di cui non si dice il suo nome e allora mi costringono alla penetrazione e me ne fanno di tutti i colori, mi mettono dentro qualunque cosa e mentre loro mugugnano estasiati io piango lacrime di dolore, che poi mi vengono tutte delle irritazioni da farmi vedere le stelle.

 

C’è anche qualche cretina che ha deciso che non le piaccio abbastanza, sono troppo piccolo o troppo moscio, e allora per avermi come dice lei mi fa tagliare da parte a parte e mi fa infilar dentro due borsette di silicone che così l’oca di turno dice che con un me bel rotondo e alto si sente più cool, nella vita di tutti i giorni.

 

La mia inettitudine è tale che, anche per lamentarmi, posso solo fare dei rumori che il più delle volte fanno ridere, accompagnati da degli odori nausebondi che creano sempre un fuggi fuggi generale, perché la gente a me non mi rispetta e io, il culo, di tutto il corpo sono il pezzo più abbacchiato, dileggiato e disprezzato proprio come un disgraziato

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Stefano Simonini

Milanese di nascita ma cittadino del mondo, ha fatto l'attore, pubblicato il romanzo "L'angelo custode" e due racconti nella prima antologia a tematica gay "Men on men", Nella vita di tutti i giorni, si occupa di moda, in un noto show-room milanese.

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