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Attualità Poesia

A mia madre

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Un languore che sa di uva passa
impasta la mia mente.
Sento le sensazioni di quando ero bambina,
dimenticate e spente, implorare
di ritornare a vivere.
Scoraggiata, rimango in attesa
di assaggiarle, per assaporare una stagione
che non rinascerà.
Resto seduta a dondolarmi,
a cullarmi, a sognare di tornare
nel grembo di mia madre,
di sentire la sua voce,
di ricevere una sua carezza,
di fondermi in un suo abbraccio,
di sentire il suo odore.
Le dita mi si intrecciano come in una preghiera
muta e dolorosa.
Un sapore di zibibbo mi si scioglie in bocca.

Tags:
MARIAGRAZIA GARBARINO

Chi sono? Difficile definirmi, sono in continua evoluzione, alla ricerca delle infinite occasioni per scoprire altre capacità, nel campo dell’arte, della scrittura, della pittura, del teatro in eterna sfida con me stessa. Non è eccellere che mi interessa, ma soddisfare la curiosità, stare al passo coi tempi, sentirmi in armonia col mondo e fondermi con esso. Tutto ciò mi appaga e mi ricompensa del tempo perduto, mi fa sentire viva e consapevole della ricchezza che ricevo e della bellezza di cui mi nutro.

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