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Attualità

Auguri divo Giuliano

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Giuliano Ferrara - Foto dell'Autrice

Auguri, divo Giuliano*. Perfido e fiammeggiante nel periodo berlusconiano, nel trionfo della tua perfetta presenza scenica, ricci di fuoco e occhi di pervinca sovrastati da sopracciglia come ali di gabbiano, grasso e grosso, stupendo e orrendo – geniale, convinto – allora lanciavi saette dal tuo olimpo televisivo. Incantavi di fascino e rabbia il tuo pubblico ebbro. Ora, dopo aver fondato l’unico quotidiano leggibile d’Italia, ti accontenti di offrirci una penna puntuta, sempre barocca e splendida, ammaliante nella punteggiatura inconsulta e nella sintassi irta di torri e pinnacoli, ricca di volute improvvise e di oscuri recessi. Hai la magica capacità di affermare un concetto e il suo totale contrario, all’interno della stessa, lunghissima, frase. A volte ti adoro e mi iscrivo alla classe dei tuoi devoti – a volte non ti adoro per niente, e abbranco il computer per cominciare a subissarti di minuziosissime pulci. Poi rinuncio a digitare. Ti voglio bene. Tua Nuvola, unica e sola figlia di Adriana Pellegrini.

* Giuliano Ferrara è nato il 7 gennaio 1952

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GIOVANNA NUVOLETTI

Sono nata nel 1942, a Milano. In gioventù ho fatto foto per il Mondo e L’Espresso, che allora erano grandi, in bianco e nero, e attenti alla qualità delle immagini che pubblicavano. Facevo reportage, cercavo immagini serie, impegnate. Mi piaceva, ma i miei tre figli erano piccoli e potevo lavorare poco. Imparavo. Più avanti, quando i ragazzi sono stati più grandi, ho fotografato per vivere. Non ero felice di lavorare in pubblicità e beauty, dove producevo immagini commerciali, senza creatività; ma me la sono cavata. Ogni tanto, per me stessa e pochi clienti speciali, scattavo qualche foto che valeva la pena. Alla fine degli anni ’80 ho cambiato mestiere e sono diventata giornalista. Scrivevo di costume, società e divulgazione scientifica, per diversi periodici. Mi divertivo, mi impegnavo e guadagnavo bene. Ho anche fondato con soci un posto dove si faceva cultura, si beveva bene e si mangiava semplice: il circolo Pietrasanta, a Milano. Poi, credo fosse il 1999, mi è venuta una “piccolissima invalidità” di cui non ho voglia di parlare. Sono rimasta chiusa in casa per quattro/cinque anni, leggendo due libri al giorno. Nel 2005, mi sono ributtata nella vita come potevo: ho trovato un genio adorabile che mi ha insegnato a usare internet. Due giovani amici mi hanno costretta a iscrivermi a FB. Ho pubblicato due romanzi con Fazi, "Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più" nel 2007 e "L’era del cinghiale rosso" nel 2008, e un ebook con RCS, "Piccolo Manuale di Misoginia" nel 2014. Nel 2011 ho fondato la Rivista che state leggendo, dove dirigo la parte artistico letteraria e dove, finalmente, unisco scrittura e fotografia, nel modo che piace a me.

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