Anche la macchia di inchiostro da tatuaggio sulla camicia da notte rosa antico è indelebile. La signora della tintoria mi ha delusa: «Non viene via, forse se me l’avesse portata subito, ma era comunque molto difficile». Restavo china ogni sera a massaggiare l’incisione fresca sul tuo braccio, ripassandola con il bordo delle labbra. Mi hai […]
Il povero non può scegliere. Quando ha varcato il cancello della indigenza, senza avvedersene, ha consegnato passioni, gusti, preferenze, inclinazioni: anche la sua identità. È un povero e basta. Non gli può piacere lo yogurt greco, anche se talora lo acciuffa in offerta al discount. Quando ha azzardato un Fruyo al super – era una […]
Non avevo ancora trent’anni. Tornavo nella grande casa di campagna, era domenica e mancava un qualche medicinale e i fondamentali, per me, tappi per le orecchie. Uno sguardo al settimanale locale ci avvertì che l’unica farmacia aperta era una delle più impervie del capoluogo, oltre il fiume. Sbuffò, sbuffò, ma alla fine riuscii a […]
Per un accidente della vita ho conosciuto una ragazza straordinariamente bella, fiera. Quando l’ho incontrata era scalza, lunghissimi capelli di rame a smalto, denti perfetti per un sorriso dolce e irriverente. E una gonna nera fluttuante alle caviglie: una regina lontana. Veniva dalla Russia, una storia tremenda: l’orfanotrofio, poi una amorevole coppia altoborghese che aveva […]
I soprannomi che creo attecchiscono, è un’arte che ho preso da te e, dicevate, dal nonno Andrea. Ripenso alle tue associazioni fulminanti, quando di quella mia amica bruttarella sentenziasti «sembra Woody Allen». E mi tempestano addosso tutti quelli che mi hai ritagliato, in lingua e in dialetto, estemporanei e semifissi: quelli affettuosi, quelli ironici, quelli […]
Se il domani è una sequenza di fogli strappati, o scritti da altri, il tempo e la sua percezione deviano di molto da quelli dell’orologio.Una guerra, con le sue regole rovesciate. E un’altra vita può espandersi in una sola ora o in un languore di attesa, fosse pure una fatamorgana. Anche di una pagina, una […]
Saldato il modesto prezzo di ammetterlo, comprese infine di essere a casa. Che gli svincoli, i tornanti, gli incontri dissolti, le catastrofi, il tredici dei tarocchi, le dimore di mattoni perdute, le morti, i tradimenti, le coincidenze, le eclissi, gli uomini e la sorte, sollevandola tanto lontano dalla sua strada, l’avevano condotta lì, alla casa. […]
Mio nonno Mario aveva gli occhi arguti, il naso affilato e l’attitudine solitaria di Dino Buzzati. Insonne ostinato – una delle sue eredità immateriali – traghettava le notti friggendo uova e macinando pagine. Da un borgo della Bassa vercellese aveva frequentato il Classico – in collegio a Moncalieri – poi Agraria a Milano; per la […]