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CARO FEDEZ

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Fedez in diretta Rai Concerto del 1 maggio 2021

Caro Fedez,
premetto che non sono una tua fan, non amo il rap né l’esposizione mediatica di un neonato, né le tue sneakers da migliaia di euro, né la festa al supermercato con il cibo che volava in spregio alla fame di molti.
Ma tu hai avuto il grande coraggio di usare la tua notorietà per dare un messaggio forte e chiaro a dispetto delle misere cautele di una terza rete che davanti a una legge semplice e necessaria si tira indietro. Hai usato la tua forza e la ricchezza per parlare chiaro in difesa di un segno di civiltà che in Italia manca, la cronaca ce lo sbatte in faccia tutti i santi giorni. Hai fatto qualcosa di sinistra e soprattutto hai preso il posto di altri e altre altrettanto famosi, ricchi e protetti che hanno sempre taciuto nell’ipocrisia e nella menzogna. Potrei farti un elenco smisurato di artisti in ogni campo o di persone influenti che non hanno usato la loro stessa visibilità per aiutare un cambiamento che non preveda più odio, aggressioni, violenze verbali e fisiche.
Hai usato il tuo mezzo, riprese, palco, celebrità per esporti su un tema ancora difficile, avversato per retaggio e ignoranza, ma che è presente nella vita quotidiana di tante persone che pagano prezzi enormi, cioè la vita stessa, che ancora perdono la loro libertà in nome di pregiudizi sconfessati dalla biologia e dalla medicina, che vivono in un silenzio innaturale. E amano in segreto.
Il percorso culturale che cambia le menti è ancora lunghissimo, personalmente è dall’adolescenza che ci provo, pagando e ripagando, ma dicendo la verità. Ma evidentemente abbiamo per forza bisogno di una legge che, nel frattempo, dia un minimo di tutela a chi ha davvero meno diritti di altri, perché tace una parte di sé o perché, se parla, subisce vessazioni e ingiurie. Il tuo scagliarti contro un partito di omofobi e violenti che purtroppo ha ancora la maggioranza di voti nel nostro paese, chiediamoci perché, a sostegno della legge Zan è encomiabile e per nulla scontato.
Senza se e senza ma ti ringrazio infinitamente, perché hai posto pubblicamente il problema comunque rischiando di renderti inviso, usando parole fondamentali senza cautela, prendendo una posizione nettissima, smascherando la vigliaccheria. Ne avrai ritorno in popolarità? Non me ne frega nulla, la tua presa di posizione conta e aiuterà qualcuno ancora nella paura che dalla legge Zan sarà protetto e aiutato.
A presto Fedez, so che l’insalata adesso la compri e la metti in tavola. Tua Valeria Viganò
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VALERIA VIGANO'

Nata a Milano nel 1955, vive tra Roma e Capalbio. Scrittrice e giornalista, docente di scrittura creativa. ha pubblicato Il tennis nel bosco (Theoria ), Prove di vite separate (Rizzoli ), L’ora preferita della sera (Feltrinelli), Il piroscafo olandese (Feltrinelli), Siamo state a Kirkjubaerklaustur (Neri Pozza) La Scomparsa dell’Alfabeto ( Nottetempo). Ha scritto per il teatro e la radio. E’ consulente editoriale e traduttrice. Chief Editor LRI.

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