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Attualità

Da una finestra a Las Vegas

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Las Vegas - La strage (Tiscali notizie)

New York – Ti svegli e ti ritrovi di fronte al massacro peggiore della storia del paese; oltre 50 morti per mano di un solo pazzo furioso, AMERICANO, con un’arma di quelle che Obama, insistentemente, ha provato a rendere – diciamo cosi – fuorilegge. E il tizio che sta alla Casa Bianca (veramente era a giocare a golf come sempre) esprime tutto ciò che deve esprimere, come una puzzetta in un ascensore, con un tweet in cui porge le condoglianze. Lo stesso tizio, dopo aver insultato il sindaco di San Juan e tutti i portoricani (che ricordiamolo sono CITTADINI AMERICANI), che non ha mai aiutato per 10 giorni, ieri ha ricevuto un premio in un torneo di golf e lo ha “dedicato alle vittime degli uragani”. Inoltre sempre quel tizio li, ha detto che licenziare americani perché “gay” va bene e lui e la sua banda di cialtroni criminali, hanno fatto “scadere” un provvedimento che garantiva (da molto prima di Obama – grazie a Hillary Clinton) l’assistenza sanitaria a qualche milionata di bambini. In più, sempre il tizio, sta facendo una manovra per alzare i premi assicurativi e far entrare in crisi l’obamacare che non riesce a cancellare. Il tizio che sta alla Casa bianca e’ stato votato da una minoranza impregnata d’odio verso tutto cio’ che non e’ bianco. E’ anche sostenuto da media faziosi che si spacciano per essere “oggettivi”. L’oggettivita’ sono i fatti raccontati come tali. Niente di più. E i fatti sono questi. In Europa intanto, sinistri sempre a corto di rivoluzioni, gioiscono per un tentativo di separazione di una parte della Spagna dal resto. La condanna ferma dei metodi incivili usati dal governo, non toglie nulla all’opposizione a un movimento populista che rischia di creare ancora maggior debolezza all’interno dell’Europa.

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ANGELA VITALIANO

In un giorno di giugno, mentre sua madre stava per lasciare l’ospedale perché “non era ancora tempo”, decise di nascere e, solo per questione di minuti, non lo fece in ascensore, dimostrando subito che sarebbe diventata una gran rompiscatole. Dopo 18 anni a Salerno, si trasferisce a Napoli per frequentare l’Istituto Universitario Orientale, dove si laurea “con lode”. Con la città e’ amore a prima vista ma anche a seconda e terza. E’ quella, infatti, la città che mette in valigia nel 2007 quando, in maniera folle e sconsiderata, si trasferisce a New York per portare a termine un progetto ambizioso: ritrovare la felicita’. Attivita’ nella quale e’ ancora impegnata a tempo pieno. Felicemente. Giornalista di “inchiostro” e “immagini” e’ grata per l’ospitalità al Mattino di Napoli, all’Espresso, alla Rai, a Gioia, a Grazia e all’Huffington Post USA (in inglese). Ha pubblicato 4 racconti in diverse antologie di autori. E’ sicura che un giorno intervisterà Michelle Obama.

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