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Editoriale

Evviva! Renzi è caduto!

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L’attuale governo cade (caduta non pilotata, bensì dovuta alle “spallate” delle varie opposizioni interne ed esterne) e il presidente della Repubblica inizia le consultazioni per appurare se è possibile un’ altra maggioranza. Passa una settimana, mentre i titoli italiani vanno giù e lo spread si alza; vedendo che non è possibile un’altra maggioranza, il presidente della Repubblica scioglie anticipatamente le camere e indice le elezioni, nel più breve tempo possibile (dai 45 ai i 70 giorni) mentre gli speculatori si scatenano, le aziende chiudono, i titoli italiani vanno a picco e lo spread balza ai massimi livelli. Si vota. Due sono gli scenari possibili: 1) Renzi rivince, ma ha a che fare con un paese a pezzi, in cui a poco servirebbero le riforme moderate proposte prima 2) i tre gruppi politici (Renzi, Salvini, Grillo) arrivano più o meno alla pari e se si è votato con la vecchia legge sono sorti per ogni dove partiti minori, a cominciare da quello formato dell’attuale “minoranza della maggioranza” che, unita a forze della sinistra non riformista, prende una percentuale variabile tra il 6 e il 9%, diventando così il quarto partitino, troppo piccolo per combinare qualcosa, ma con una forza sufficiente per bloccare gli altri tre. Nessuno dei tre partiti principali riuscirebbe OVVIAMENTE a formare un nuovo governo. Altre consultazioni, molto lunghe stavolta, mentre i titoli diventano carta straccia, lo spread schizza a livelli inimmaginabili e sulla penisola echeggiano le note di un gioioso sirtaki. L’Italia non è la Grecia e un Italexit è improponibile, quindi l’Europa chiede un commissario che imponga scelte drastiche (mica soft come quelle di Monti!) e potrebbe individuarlo in Draghi, quindi spostarlo da una funzione dove fa cose egregie dando peraltro fastidio ai tedeschi. Lo si nomina senatore a vita e gli si fa fare un governo tecnico atto ad imporre condizioni durissime. La Germania gongola e all’Italia stremata dalle tasse non resta che ballare il sirtaki a stomaco vuoto. Non temete: per ora è soltanto FANTAPOLITICA!

 

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