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Family May Day

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Illustrazione Stefano Navarrini ©

Pronto, pronto!

 

 

Roger. Ti sentiamo chiaro e forte!

 

 

Sono qui, circondato dalle bestie 

 

 

Roger. Qui dove esattamente?

 

 

Al circo

 

 

Roger. Dicci che animali vedi e cosa fanno, vogliamo informazioni, siamo in pericolo!

 

 

Devo muovermi con cautela, potrebbero azzannarmi, farmi a brandelli se se ne accorgono. C’è una grande mandria che pascola, per lo più bisonti con le corna, e asini raglianti e centinaia di oche e un gregge sterminato di pecore belanti, e iene affamate e anche…

 

 

Roger. Anche?… Rispondi!

 

 

Anche bestie feroci, pantere nere che sono scappate dallo zoo di “Casa Brond”, digrignano i denti e aprono le fauci. Sopra la mia testa vedo avvoltoi famelici pronti ad avventarsi sugli eventuali cadaveri.

 

 

Roger. E poi?

 

 

E poi, incredibile, ma c’è anche un gorilla obeso con il suo harem di scimmie che mangiano cesti di banane e gettano le bucce a terra in mezzo agli escrementi di tutti gli altri animali. C’è una puzza peggio del guano a dicembre sul lungotevere, non so se riesco a resistere.

 

 

Roger. Ce l’hai la mascherina?

 

 

Sì, ho anche i tappi per le orecchie perché berciano tutti insieme, ma se non mi nascondo tra le pecore poi scoprono che sono un vero essere umano e non ho scampo. A dire il vero qualche figura umana c’è ma sono statue di gesso, cariatidi messe ai lati del palco con un libro in mano.

 

 

Roger. Statue? Con un libro?

 

 

Sì, non so a cosa servano, sono copie bruttissime, senza espressione, ecco… ecco un momento, adesso dei grossi serpenti squamosi si sono insinuati sul palco, e gli altri animali nel circo si sono zittiti tutti!

 

 

Roger. Continua, continua, cosa fanno i serpenti, sono i capi?

 

 

Sì, sono i capi! Hanno un microfono e dagli altoparlanti esce un sibilo così forte che mi sta spaccando le orecchie, ti posso dire che è un terribile sibilo di odio, una minaccia da rabbrividire, l’aria ne è satura. Sembra che sibilino family, family e poi no gay no gay…

 

 

Roger. Abbiamo bisogno di foto! Tutto il paese deve vedere quest’orda barbara e feroce che vuole l’infelicità e l’ingiustizia!

 

 

Non so se… va bene lo faccio, lo faccio per i nostri diritti umani… oddio mi hanno visto, stanno arrivando le pantere…

 

 

Roger, Pronto…pronto, che è successo?

 

 

…aiuto, Family May Day, Family May Day, SOS, SOS venite a salvarmi…

 

 

Roger! Ti mando subito la Cirinnà in soccorso. Stai calmo, ce la faremo! Ce la faremo

 

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VALERIA VIGANO'

Nata a Milano nel 1955, vive tra Roma e Capalbio. Scrittrice e giornalista, docente di scrittura creativa. ha pubblicato Il tennis nel bosco (Theoria ), Prove di vite separate (Rizzoli ), L’ora preferita della sera (Feltrinelli), Il piroscafo olandese (Feltrinelli), Siamo state a Kirkjubaerklaustur (Neri Pozza) La Scomparsa dell’Alfabeto ( Nottetempo). Ha scritto per il teatro e la radio. E’ consulente editoriale e traduttrice. Chief Editor LRI.

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