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Poesia

Filo d’argento

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Immagine di Doreen Kilfeather

Forse resteremo bambini
oppure saranno nubi i ricordi
guarderemo allontanarsi la vita
dove non sappiamo parlare.

Di notte, nel buio che cambia di forma
nella mente di un pesce che non riesce a dormire
è un fragile filo d’argento
la linea tra l’indice e il cuore.

Giorno per giorno
fiabesche formiche
dovrebbe valerci il ritorno il dolore
non solo incurvarci nel tempo
scomparire nel sonno
un’ultima volta voltarci
forse di nuovo
sognare.

MASSIMO SALVADORI

Nasco a Modena, ma rivendico ascendenze liguri, toscane, venete. Trapiantato a Napoli, rimango uomo di pianura: il grido dei gabbiani è una sorpresa quotidiana che ad ogni giorno e notte si rinnova. Insegno filosofia in un liceo di frontiera, ma i confini, si sa, sono un’invenzione e la realtà riesce anche a superare metafisica e immaginazione. Scrivo quando le parole assomigliano a quel che sento e sono: a volte penso, a volte vivo, il più delle volte devo invece impegnarmi a sopravvivere. Dal 2015 collaboro a LRì, un’esperienza azzurra di amici, amiche e di parole.

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