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Cinema

Gillo, Antonello e gli amori di Barbara Lass

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Antonello Trombadori Un amico Gillo Pontecorvo Barbara Lass

 

Ricevo un bel regalo per l’anno nuovo da Simone Pontecorvo, per il ricordo di una amicizia antica, di storie familiari e tanto altro: sono due fotografie di suo padre Gillo scattate in compagnia del mio, di un altro amico e della bella giovane attrice polacca Barbara Lass (1940-1995), a Roma nella primavera del 1961. Il gruppo si trova in Via della Croce, a due passi dalle trattorie di Cesaretto e Otello, dove è passato tutto il miglior cinema italiano.

La giovane Barbara è allegra; gli altri le sorridono incoraggianti ed osservano il banco di una prosperosa ‘fruttarola’. Barbara Lass era piena di speranze e ne aveva ben donde. Aveva avuto un esplosivo riconoscimento in patria, si era da poco sposata col giovane Roman Polanski, ma l’attrice brillava di notorietà ancor più di suo marito in quel momento per avere già girato da protagonista un film in Italia con René Clement (‘Che gioia vivere!’) assieme ad Alain Delon. Gillo Pontecorvo l’aveva notata in quella circostanza se n’era invaghito, ed aveva pensato a lei per il film ‘Kapò’ (1959) ma poi il ruolo toccò a Susan Strasberg.

Alain Delon e Barbara Lass

Alain Delon e Barbara Lass

Nella primavera del 1961, invece, Polanski era in Polonia, impegnato a girare ‘Il coltello nell’acqua’, ed accadde che tra Gillo e la bella Barbara ci fosse del tenero. La cosa andò abbastanza avanti e accese il sentimento della giovane attrice (tra lei e Gillo correvano più di vent’anni di età) fino al punto che si pensò al legame di un amore più duraturo e alla rottura con Polanski, che tra l’altro di Gillo era amico.

Non so come andarono bene le cose (e chi mai potrebbe, in verità?) fatto sta che a un certo punto Gillo titubò, Barbara Lass ne rimase molto colpita, partì per il Giappone dove aveva preso impegno per girare un altro film. Passò del tempo, Barbara si rifece vedere e comunicò al marito e all’ex amante che aveva deciso di rompere con il passato e convolare a nozze con un altro uomo, il regista tedesco Karlheinz Bohm, dal quale nel 1964 ebbe una figlia, l’attrice Katharina Bohm.

Barbara continuò il suo lavoro e girò tra l’altro assieme a Margarethe von Trotta e Rainer Werner Fassbinder. Nel 1980 sposò il musicista jazz Leszek Zadlo, visse in Polonia e sostenne il movimento sindacale di Solidarnosc. Colpita da una improvvisa emorragia cerebrale morì il 6 marzo 1995, è sepolta nel cimitero Rakowicki a Cracovia dove una statua di bronzo ne ricorda le gentili fattezze.

barbara

DUCCIO TROMBADORI

Duccio Trombadori. Nato a Roma nel 1945, figlio e nipote d’arte, dal padre Antonello e dal nonno Francesco ha ereditato la passione per la politica e la pittura. Laureato in Filosofia, è stato giornalista, critico d’arte, saggista, docente di estetica alla università di Architettura di Roma. Ha iniziato a scrivere d’ arte su ‘L’Unità’ alla fine degli anni Settanta, ha continuato in seguito su ‘Rinascita’, ‘Panorama’, ‘Il Foglio’, ‘Il Giornale’, e sul Tg3. Esperto d’ arte italiana del ‘900, ha diretto una rivista d’arte (‘Quadri&Sculture’, 1993-1998) ed ha curato monografie di Mario Mafai, Francesco Trombadori, Antonio Donghi, Riccardo Francalancia, Giulio Turcato, Renato Guttuso, Mario Schifano, Mario Ceroli. Tra il 1993 e il 2013 ha collaborato a diverse edizioni della Biennale di Venezia, di cui è stato consigliere di amministrazione. E’ stato più volte consigliere di amministrazione della Quadriennale di Roma. E’ autore di un libro- intervista con Michel Foucault (1982) e di una biografia ragionata di Gino De Dominicis (2012) . Un suo libro di versi (’Illustre Amore’, 2007) è giunto finalista al Premio Viareggio. E’ pittore di piccoli paesaggi di gusto ‘novecentesco’ che ha esposto a Parigi e Roma tra il 1990 e il 2014.

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