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Società

Il Grande Redattore

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Se sospettate un’unica mano dietro le notizie dei giornali, avete ragione. Mi chiamo Grande Redattore, creo l’informazione politica del Paese e mi diletto nel simulare opinioni politiche diverse.
Non è un lavoro complicato. Attingo a elenchi di parole che ho creato nel tempo: si va dall’istituzionale, al filo-governativo, fino gli estremi del pecoreccio, passando per l’eversivo.
Non scrivo, mi limito a pensare. Immagino la stessa notizia su testate diverse. Socchiudo gli occhi e mi sembra di vedere il quotidiano, con il suo articolo di fondo, titolo e occhiello. Cerco un’ espressione chiave, una sfumatura diversa e la notizia è pronta.
La parte che preferisco è inventare concetti nuovi.
Agibilità politica è l’ultimo nato, non significa niente (me lo ha confermato il mio collega Grande Avvocato, in contatto continuo con Grande Presidente), ma è diventato virale.
Ne sto studiando un altro: candidabilità surrettizia. Funziona un po’ come il matrimonio per procura.
Se sei incandidabile, un altro può agire in nome e per conto tuo. Un ventriloquo istituzionale che può sedere per te in Parlamento.
Immagino già i santini elettorali con la faccia di uno e il cognome di un altro.
Questo concetto andrà come il pane. Ne sono certo.

 

PAOLA GIANNELLI

Pugliese d’origine, milanese d’adozione, mamma, moglie e blogger (Parla con noi di Repubblica D e Stavo Giusto Pensando) ho sviluppato il mio percorso professionale all'insegna della curiosità e delle nuove opportunità. Ho iniziato la mia carriera come ricercatrice economica nel settore dell’economia agroalimentare presso il centro studi Nomisma subito dopo il conseguimento del master in International business administration negli Stati Uniti, per poi approdare alla consulenza direzionale di tipo strategico in CAP GEMINI Ernst & Young. Sono ora consulente indipendente, specialista in internazionalizzazione delle imprese del Made in Italy sui mercati esteri, asiatici in particolar in particolar modo, e annovero un passato da globe trotter per necessità (dagli Stati Uniti, Brasile e Argentina, alla maggior parte dei Paesi del Sud-est asiatico, passando per l’Europa). Precocemente attratta dalla scrittura che mi ha portata a buttare giù appunti e storie sui supporti più disparati (dagli scontrini del supermercato, ai sacchetti del pane, al palmo delle mani). Negli ultimi anni ho sviluppato una seconda focalizzazione professionale partita con l’adesione al progetto di Ellerì.

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