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Società

Il mantra della San Tanchè

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Io quando mi guardo allo specchio non mi faccio senso, a meno che non mi sia colato il rimmel, perché io non ho tradito il mio leder il presidente Silvio Berlusconi. Io ho votato la fiducia al mio leder il presidente Silvio Berlusconi, perché se il mio leder il presidente Silvio Berlusconi mi dice che devo andare sotto un tram, io ci vado, perché lui è il leder, il presidente Silvio Berlusconi. Quante volte ho detto il mio leder il presidente Silvio Berlusconi? Cinque? Devo arrivare a dodici al minuto. Non mi interrompete! I traditori del mio leder il presidente Silvio Berlusconi vogliono la mia testa su un vassoio d’argento? Benissimo, la metto a disposizione, come San Giovanni Battista e infatti non a caso mi chiamo San Tanchè. Però vado prima a mettermi le extension dal mio parrucchiere, che è anche il leder presidente Silvio Berlusconi. E vi avverto che anche senza la mia testa io vado avanti lo stesso e non a zig-zag come le galline nell’aia, ma dritta verso la mia meta, che è? Tutti in coro, please! Il leder presidente Silvio Berlusconi! Bravi! E otto.
Stanotte ho sognato il sole che sorgeva sul sistema paese, e chi era? Quel grande leder del presidente Silvio Berlusconi. E nove! (squilla il telefono con la musichetta di Forza Italia). Chi osa interrompere il mio mantra?
Pronto? Indovinate chi è? Il mio leder presidente Silvio! Come non nominare il nome del mio leder il presidente Silvio Berlusconi invano? Sono solo a dieci, oh, mio leder, presidente Silvio Berlusconi, e undici, intanto l’ho detto… Dove ho sbagliato mio leder presidente Silvio Berlusconi? Si pronuncia lider e non leder Silvio Berlusconi? Potrebbero equivocare? Chi? Tutte colombe traditrici da infilzare una per una allo spiedo, oh mio leder… Scusa, lider Silvio Berlusconi… sono arrivata a tredici. Record! E Forza Italia!

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