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Manuale di sopravvivenza Ricordi

Inciampi

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Henri Matisse - I pensieri di Pascal - 1924

Quando fu venduta la casa della mia infanzia e dell’adolescenza provai un grande dolore. Era stata la casa dei miei anni speciali, dei sogni nel cassetto che credevo realizzabili con uno schiocco delle dita. Mi ritrovavo a immaginare Londra, per me e per la maggior parte dei miei coetanei, ombelico del mondo.
Mi vedevo in Carnaby Street vivere la swinging London e desideravo assomigliare alla magrissima, altissima Twiggy.
Cosa impossibile per una ragazza di media statura, tendente al basso, qual’ero io.
Adoravo Sandie Shaw e Adamo, un cantante francese dolce e malinconico. A squarciagola, all’uscita di scuola, io e la mia compagna di banco, cantavamo le sue canzoni, tenendoci per mano.
Poi venne il giorno degli esami di quinta ginnasio e il prof di lettere, sul compito, scrisse : ”meno enfasi, signorina, più sintesi”.
Quel giudizio mi rese a lungo inquieta e triste, combattuta com’ero tra il delirio di onnipotenza che cominciava a serpeggiare dentro di me, e la sensazione di inadeguatezza che mi avrebbe accompagnata a lungo, nella vita.
Molti anni dopo,l’analista diceva che buona parte dei miei problemi erano iniziati da lì…
Comprai intanto, appena fu possibile, una casa nei dintorni del luogo in cui ero nata.
Nel giardino,piantai le ortensie, il fiore preferito di mia madre, un ulivo e un melograno. E per un pó respirai il meraviglioso sentimento della riparazione e della riuscita.
Ma certe amarezze rancorose tornarono di lì a poco.
Mi sentivo in credito con l’universo e mi muovevo con continue richieste di risarcimento.
Ero incapace di accettare qualsiasi cosa che non fosse prevista e programmata.
Mi dicevo “è il destino degli sradicati” e non trovavo il momento per passare oltre.
Poi, non so bene come, riuscii a mettere la distanza tra me e ciò che avevo amato.
Accettai di non dover più spiegare tutto ciò che è utile.
Gli sbagli, le colpe, i rimorsi li lasciai nel posto giusto.
Fu una strada imprevista, percorsa ad inciampi, per caso, a risarcirmi e farmi sentire parte di quella vita che avevo inseguito invano fino ad allora.

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