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Manuale di sopravvivenza

La rincuoratrice

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La rincuoratrice
Ho scoperto la mia vocazione: rincuorare le donne tradite, sono una “rincuoratrice”.
Quelle donne che, magari, a cinquant’anni si ritrovano con un pugno di mosche in mano, dopo una vita trascorsa a fare: la governante, la cameriera, l‘infermiera, il taxista, la cuoca, la psicologa di marito e figli, la stiratrice indomita di camicie, la badante (anche dei genitori di lui che se la spassava con la giovane assistente di poltrona del dentista); creative funambole che non si sono mai risparmiate, mettendo sempre al primo posto la famiglia. Le incontro al supermercato, per strada, le conosco da tempo, o le conosco appena, non ha importanza, quando mi raccontano le loro storie capisco che devo rincuorarle, anche solo con un brava! perché sono state coraggiose a ripartire da zero.
Sulla base delle loro esperienze ho pensato di stilare una lista di fondamenti da tenere sempre in borsetta, per mettere in guardia le ragazze di oggi, con la speranza che non incappino negli errori delle ragazze di ieri.
Pronte?
1. Sfatiamo un falso mito: il principe azzurro NON esiste, è un pirla in calzamaglia, vagamente somigliante al Mago Zurlì. Punto. Quindi, fatevene una ragione e risparmiate il tempo di cercarlo.
2. Fatevi furbe (come dice sempre mia nonna Olga Dionigia): aprite un conto segreto.
3. Amatevi di un amor proprio smisurato (che non sarà mai troppo).
4. Se la prozia Tersilla se ne uscisse con un «per un paio di corna non è mai morto nessuno» potete mandarla a quel paese per direttissima (rispettare i vecchi non è sempre lecito).
5. Pazienza se vi crederà pazze quando, nel cuore della notte, andrete a spaccare con la SUA mazza da golf, i vetri della SUA auto, sotto casa della SUA amante. Dovete pur sfogare la rabbia in qualchemodo, no?
6. Considerato che vi ha fatto lo scherzetto di svuotare il conto comune (errore gravissimo avere solo un conto in comune!) siete autorizzate a vendere la sua costosissima attrezzatura da sub, gli abiti, i dischi, la collezione di orologi su ebay, o al mercatino delle pulci.
7. Alla fine si è preso la gattamorta, giovane donna discinta, di facili costumi e facile poltrona, la ragazza che tanto criticava giurando di amare le donne semplici proprio come voi, no artefatte, tutte acqua e sapone.
Bene, semmai li incontraste insieme per le vie del paese siete giustificate a lanciare qualsiasi epiteto verso di lui, verso di lei, verso il loro cane e via dicendo.
8. Ripetete con me: a cinquant’anni ricomincio una vita nuova, partendo da zero. Sono proprio una tosta. Sappiate che all’inizio sarà durissima: penserete a quanto poco tempo avete dedicato a voi stesse in questi anni, sempre a disposizione di marito e figli, per cosa, poi?
Ma viratela all’ottimismo, non incapperete nella sindrome del marito in pensione. Già, perché voi, tra qualche anno, sarete a San Sebastian a godervi le onde e il mare freddo dell’Oceano, mentre lei-l’altra starà dietro ai problemi di prostata dell’ex marito e agli sbalzi umorali, anticamera di una profonda depressione, che nemmeno Gustav Jung, dall’ aldilà, potrebbe risolvere.
Lo so che, in certi momenti, avrete le lacrime agli occhi ripensando a come lui vi abbia preso in giro per tanto tempo, lasciandovi in braghe di tela e con un box auto, ma realizzate che siete ormai donne libere con una dignità immensa che nessuno dovrà mai più calpestare. Quindi, vestitevi da festa, e andate a festeggiare con caffè e chantilly.
Ve lo siete meritato.
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Erica Vagliengo

Web journalist, blogger e writer di Torino. Collabora con marieclaire.it , punktmagazine.it, La Rivista Intelligente. E' direttore responsabile di Scenario. Ha scritto per donnareporter.com, excelsiormilano.com, notenews.it, Oggi7 (il settimanale di Americaoggi). Da piccola si sentiva un mix tra Mary Poppins e Virginia Woolf e la maestra delle elementari le predisse che sarebbe diventata un’autrice Harmony. Non ancora paga si è ulteriormente complicata la vita con la sua alias, Emma Travet, la protagonista del romanzo "Voglio scrivere per Vanity Fair ", edito dalla goWare.

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