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NATALE A VENEZIA

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Primo premio ex aequo Concorso natalizio Ellerì

Le sirene stanno suonando per “prove tecniche”, ma di solito non c’è acqua alta a dicembre, il mese più bello a Venezia. Poca gente, venessiani e connoisseurs, tante luminarie mai banali o troppo colorate. Sono i grandi marchi che se ne occupano in Merceria, Frezzaria, Ascensione, luoghi dell’Alta Moda e Gioielleria : Dior, Chanel, Gucci, Cartier, allestiscono vetrine spettacolari, non per vendere ma per mostrarsi. Nei caffè storici di almeno tre secoli c’è elegante atmosfera goldoniana con i riti di caffè e cioccolata, panna con storti e zaleti, rosolio con gli esse. A Venezia il microclima e la temperatura sono mutevoli: se c’è sole e cielo limpido , per effetto “Fata Morgana”, le Dolomiti imbiancate del Cadore fanno da quinta a piazza san Marco; la pioggia invece bagnando le facciate dei palazzi evidenzia i colori originali dei marmi; le maree limitate sono i nostri spazzini : passano due volte al giorno e lavano i masegni facendone emergere le tante gradazioni cromatiche di matrice vulcanica. La nebbia sottolinea l’aspetto onirico-spettrale della città: tutto è velato e i profili imprecisi di architetture e monumenti ne aumentano la visione surreale. Se siamo fortunati può cadere la neve, mai troppa, quanto basta per mimetizzare il paesaggio, silenziare tacchi e trolley, trasformare il panorama in una foto d’autore in bianco e nero.L’effetto atemporale è favorito dal suono delle campane, di antiche risonanze evocative, le stesse che hanno segnato la quotidianità dei veneziani e che si ripetono con musicalità rassicuranti ogni tre ore dalle 6 del mattino a mezzanotte.

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